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GiRotonda, buona la seconda. Ecco i soldi mancanti

Concessi dal Consiglio comunale di Locarno i 60mila franchi risparmiati due anni fa nell'ambito della procedura di concorso del progetto di sviluppo

La domanda è sempre la stessa: cosa ne facciamo?
(Ti-Press)
16 dicembre 2024
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Un piccolo credito ma con una notevole importanza. Parliamo dei 60mila franchi concessi stasera al Consiglio comunale di Locarno per la procedura di concorso del progetto di sviluppo della Rotonda (GiRotonda). Il Municipio ha centrato la porta al secondo tentativo. Il primo non aveva fatto breccia perché la maggioranza del legislativo (su suggerimento della Gestione) si era convinta di poter operare un risparmio indolore rispetto alle prospettive dell’esecutivo. Così non è stato, ragione per cui, inevitabilmente, i 60mila franchi sono stati infine concessi.

In realtà il Municipio avrebbe potuto autofinanziarli nell’ambito dei suoi margini di manovra, ma aveva deciso diversamente, soprattutto per una questione di trasparenza. E ha avuto ragione, perché la commissione della Gestione (relatore Damiano Cossi) ha indirettamente dovuto fare ammenda, annullando ciò che lei stessa, con un emendamento, aveva determinato due anni fa. In quell’occasione il Consiglio comunale aveva infatti concesso solo 380mila franchi dei 450mila richiesti dal Municipio: 310mila mila erano serviti per comprare la Rotonda dal Cantone, mentre altri 70mila erano stati concessi per la procedura con workshop per valorizzare la superficie interna. Per quest’ultima parte il Municipio ne aveva chiesti 140mila, ma la Gestione aveva presentato un emendamento al risparmio, per altro fatto proprio persino dal Municipio. A seguito di quel voto era stata avviata la procedura partecipativa, affidandola a un coordinatore (25mila franchi), mentre altri 10mila franchi erano stati utilizzati per comunicazione e organizzazione. Ma all’appello mancavano 60mila franchi per elaborare le proposte ottenute dal processo partecipativo, procedendo con un concorso in forma anonima con procedura a invito, coinvolgendo 5 studi di giovani architetti e creando una giuria formata da almeno 3 professionisti esterni. Nell’intervento che ha proceduto il voto il capodicastero Bruno Buzzini ha ricordato che «il Municipio si è sempre adoperato per rendere più attrattivo lo spazio, nonostante appartenesse al Cantone. Il solo costo di gestione comportava un onere a carico della Città pari a 120mila franchi all’anno». Riguardo al dimezzamento del credito di 140mila franchi, «ha influito sull’approccio inizialmente proposto». Infatti si rinuncia al workshop di idee e si «passa direttamente all’elaborazione di progetti attraverso un concorso in forma anonima con procedura ad invito, procedura che era già stata indicata nel messaggio municipale precedente come fase successiva». Si darà avvio al concorso verso metà febbraio per concluderlo entro l’estate. Poi arriverà il credito di realizzazione, mentre l’intervento di riqualifica è previsto a tappe tra il ’26 e il ’28.