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Schede triturate, i ricorsi diventano tre (e uno va al Tf)

Ascona, per questioni di competenze si complica la procedura. Intanto, il sindaco Gilardi si focalizza sul ballottaggio: ‘Impossibile congelarlo’

Giorgio Gilardi e Maurizio Checchi verso il confronto diretto per la poltrona più ambita
(Ti-Press)
25 aprile 2024
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Un ricorso automaticamente “girato” dal Tribunale amministrativo al Tribunale federale; e uno nuovo, da parte degli stessi ricorrenti, sempre al Tram, per fatti analoghi ma precedenti. È un po’ complicata, ma in evoluzione, la situazione determinatasi ad Ascona dopo il “pasticciaccio” della triturazione della scheda (o delle schede) a ridosso della chiusura dei seggi. L’evoluzione è su due fronti. Il primo è la notifica ricevuta dall’avvocato Gianluca Padlina dal Tram riguardo al trasferimento del suo ricorso al Tribunale federale. Padlina rappresenta tre cittadini asconesi e per essi aveva ricorso appunto al Tram (dopo una segnalazione urgente indirizzata all’Ufficio cantonale di accertamento “per presunte irregolarità nella procedura di elezione del Municipio”) chiedendo che venisse dato l’ordine di conservare in un luogo sicuro tutto il materiale di voto relativo alle elezioni del Municipio e del Consiglio comunale per la legislatura 2024-2028; poi, in via principale, l’annullamento dell’esito della votazione per l’elezione del Municipio di Ascona e, in via subordinata, che venisse accertata l’irregolarità della procedura preparatoria della votazione.

Ebbene, il Tram si è dichiarato non competente riguardo a questa fattispecie, ritenendola attinente ad atti di spoglio (essendo avvenuta la presunta triturazione della scheda nella giornata di domenica) e non ad atti preparatori dello spoglio stesso. La conseguenza del cambio di “sede” del ricorso sta essenzialmente nel fatto che la sentenza del Tf, contrariamente a quelle del Tram, sarà definitiva e inappellabile.

Poi, come accennato, lo stesso avvocato Padlina ha confermato che è stato presentato un secondo ricorso, sempre a nome dei suoi tre tutelati, per la questione della decina di schede che sarebbero state triturate venerdì. Tema, quest’ultimo, che sarebbe stato oggetto di un ulteriore ricorso, pure inoltrato al Tram, da parte di un’altra persona. Raggiunto da ‘laRegione’, l’avvocato conferma innanzitutto che «da parte del Tram è giunta in effetti comunicazione riguardo al trasferimento del mio ricorso al Tribunale federale, per una questione di competenze. In parole povere questioni attinenti ad atti preparatori possono venire trattate a livello cantonale dal Tribunale amministrativo, mentre se si parla di atti di spoglio e di risultati elettorali, allora la palla passa al Tribunale federale di Losanna». Non è tutto: v’è anche la conferma di un secondo ricorso al Tram: «Dopo aver appreso dalla stampa che venerdì potrebbero essere state triturate altre schede, si è ritenuto di dover adire il Tribunale amministrativo anche a questo proposito». Sulla base del fatto che v’è una distinzione delle competenze (operazioni preparatorie dello spoglio e atti di spoglio), in linea teorica è possibile che nel caso del secondo ricorso il Tram non trasferisca l’incarto a Losanna ma se lo tenga per sé. «A tutti gli effetti quella che si è verificata ad Ascona è una situazione molto particolare – aggiunge Padlina –. Se ci fosse stato uno scarto di 200 schede, una singola scheda conteggiata o meno non avrebbe potuto modificare l’esito della consultazione. Dai risultati pubblicati si evince invece che la ripartizione dei seggi è stata decisa sul filo di lana e una singola scheda avrebbe potuto determinare un esito diverso. Affinché il risultato di un’elezione possa essere ritenuto legittimo non deve poter sussistere alcun dubbio sulla regolarità delle operazioni».

L’intervista

‘La vittima è il Centro oppure sono io?’

Sindaco Giorgio Gilardi, ai due ricorsi al Tram di cui si sapeva se n’è aggiunto un terzo, mentre uno dei due precedenti è stato dirottato al Tf per questioni di competenze. Nel frattempo, ad Ascona tutto procede più o meno normalmente in vista della sfida per il sindacato del 12 maggio. È una situazione tutt’altro che agevole anche per lei, immaginiamo.

Il Municipio è a conoscenza di due ricorsi che sono stati entrambi trasmessi al Tribunale federale quale autorità competente in merito, visto che l’Ufficio di accertamento cantonale – dove siedono dei giudici del Tribunale d’appello – ha confermato i risultati delle elezioni stabilendo, di conseguenza, che non sono dati gli estremi per il suo annullamento. Di un terzo ricorso non siamo a conoscenza. Rilevo che nessuno dei tre ricorsi è stato intimato al Municipio, non ci è pertanto noto il contenuto. È innegabile che il paese parli di questa procedura. Quello che è però importante far capire alla gente è che queste procedure ricorsuali – che seguiranno il loro corso – non hanno nessuna correlazione con il ballottaggio, che è una procedura prevista dalla Legge sull’esercizio dei diritti politici. Non mi posso esprimere ulteriormente in merito ai ricorsi pendenti ritenuto come viga un silenzio istituzionale. In tutti i casi i lavori del Municipio devono essere portati avanti. A titolo personale posso solo dire che non ho motivo di dubitare della professionalità dei funzionari che hanno lavorato ai seggi.

Ma considerata la situazione abbastanza confusa, non sarebbe più saggio “congelare” il ballottaggio in attesa che si chiariscano definitivamente le cose?

Non è possibile. Come detto, l’Ufficio cantonale di accertamento ha dichiarato valida l’elezione. Di conseguenza i termini di legge per l’elezione del sindaco devono essere rispettati e, vista la candidatura inoltrata da Maurizio Checchi, la popolazione sarà chiamata a votare per il sindaco il 12 maggio.

È anche vero che, visti i tre ricorsi, se arriveranno altre sentenze che sovvertiranno l’esito delle elezioni, allora Ascona potrebbe ritrovarsi nella condizione di dover tornare sui suoi passi.

Ribadisco che vi è stata una convalida dei risultati. Quindi i passi istituzionali dovevano e devono essere fatti, in quanto dev’essere data continuità al lavoro dell’Amministrazione e devono continuare a essere garantiti i servizi comunali. Servizi che, evidentemente, non possono fermarsi. Il Municipio è entrato ufficialmente in carica con il giuramento e sta già lavorando per il bene di Ascona.

Non crede che la situazione che si è creata, di fatto a danno dei vostri avversari, possa farli passare per vittime e quindi favorirli nella sfida diretta per il sindacato?

Che vi sia un danno a scapito di qualcuno è ancora tutto da dimostrare. Per ora, sembra essere unicamente la tesi dei ricorrenti. Detto questo, nel Borgo vi sono voci diverse. C’è effettivamente chi sostiene che a essere vittima sarebbe il Centro e chi, invece, ritiene che la vittima sia io, che mi ritrovo ad dover affrontare un ballottaggio malgrado abbia ottenuto il maggior numero di voti. La sensibilità dei 3’600 elettori di Ascona non è certamente unanime. Vedremo cosa succederà il 12 maggio.