Patriziato proprietario e Comune rinfrescano gli storici accordi per la fascia di grande valore paesaggistico. Intanto Vela Giovane ingrandisce e riordina
Era una formalità, ma necessaria: Municipio e Patriziato di Minusio hanno rinnovato, modificandola leggermente, la convenzione che regola uso, responsabilità e rispettivi ruoli nella gestione della riva lago. Parliamo di una delle sponde lacustri ad uso pubblico fra le più conosciute e apprezzate della Svizzera, icona turistica e principale tesoro paesaggistico di Minusio.
Nella sua ultima seduta prima del rinnovo dei poteri, il Consiglio comunale ha dunque approvato la modifica della convenzione: che, appunto, ricalca in gran parte quella originaria stipulata nel maggio del 1989 – poi rinnovata tacitamente anno dopo anno, fino a oggi – ma è stata per così dire aggiustata. Il principio di base su cui la stessa convenzione si regge è quello secondo cui il Patriziato “è e rimane proprietario della riva”, come si legge nel messaggio municipale, “mentre il Municipio assume la gestione di tutta la proprietà patriziale lungo la riva, assicurando il mantenimento dell’ordine, la pulizia e la fruibilità al pubblico”.
È stato necessario un aggiornamento per introdurre due eccezioni al principio secondo il quale il Municipio è autorizzato a gestire in proprio l’uso del suolo patriziale come bene comunale. Riguardano la zona dov’è attiva la Vela Giovane, società molto attiva sul lago, partendo dalla sua sede in prossimità della Ca’ di Ferro; e quella antistante all’osteria al Portigon (la cui tassa di occupazione del suolo pubblico verrà incassata dal Patriziato).
In più, un’ulteriore novità inserita nella convenzione la si trova al capitolo relativo allo svolgimento di manifestazioni di enti o associazioni che hanno scopo di lucro “o di sponsorizzazioni ad attività terze aventi scopo di lucro dove vi sono degli introiti”: il Municipio potrà procedere al prelievo di una tassa concordata con l’Ufficio patriziale a copertura delle spese di pulizia e/o ripristino del fondo dopo le manifestazioni.
Da ultimo, ma non per ultimo, la “nuova” convenzione fissa il divieto di posteggio su tutta la proprietà patriziale, ad eccezione del parcheggio pubblico a breve durata in zona Navegna.
Al netto della formalizzazione di tutti questi aspetti, un elemento importante emerge da uno dei protagonisti della riva patriziale, ovverosia il già citato sodalizio Vela Giovane; esistente da 30 anni, è anche l’unico che esercita attività sportive lacustri lungo la fascia compresa fra il confine di Muralto (zona ex Reber) e il Centro sportivo e ricreativo di Mappo. La novità, in casa Vela Giovane, è un riordino importante di spazi e infrastrutture, che verranno poi gestiti sulla base di un diritto di superficie concesso dal Patriziato per 30 anni. Si tratta di una soluzione intelligente, e che fa gli interessi di tutte le parti in causa, a un problema legato alla permanenza del club; problema di cui si era parlato una decina di anni fa, non senza ipotizzare (allora) un trasloco del sodalizio.
«L’obiettivo è esercitare il diritto di superficie con una sede rinnovata e ingrandita per dotarci dei doppi servizi per uomo e per donna – spiega a ‘laRegione’ il giovane presidente del Vela Giovane, Domenico Maggisano –. Questo determina naturalmente un investimento da parte nostra, per arrivare, una volta concretizzato il progetto, ad avere una sede decisamente più consona rispetto a quella attuale». L’estensione di qualche metro a nord della struttura principale renderà necessario lo spostamento dei kayak attualmente “posteggiati” lato strada sul sedime adiacente a est, dove verrà messa a disposizione una decina di barchini a noleggio per consentire agli utenti di raggiungere i natanti sul lago.
Maggisano preannuncia che «a giorni inoltreremo una documentazione preconsultiva al Cantone per verificare la fattibilità dell’operazione. Poi il diritto di superficie scatterà dopo l’ottenimento della licenza edilizia».
Consentire alla Vela Giovane di continuare con le sua attività, facendo un salto di qualità a livello infrastrutturale, significa per il Patriziato – presieduto da Renzo Merlini – riconoscere la valenza sociale del sodalizio. Importanza che si legge nella filigrana del programma proposto annualmente. Nota Maggisano che «l’attività si divide in due: da una parte c’è quella sociale, che coinvolge circa 130 soci; dall’altra i corsi. L’attività sociale viene svolta con barche, canoe e Sup della società, utilizzati in autonomia dai soci. Quanto ai corsi, proponiamo quello di vela per un’ottantina di ragazzi ogni anno (dura una settimana durante l’estate), cui si aggiungono quelli per principianti (adulti e ragazzi) del sabato e il corso di kayak». Dall’anno scorso è attiva anche una squadra agonistica, il Team Feva, che raggruppa 8 tra ragazze e ragazzi impegnati tutto l’anno in allenamenti e regate con 4 nuove imbarcazioni acquistate dal club con i sussidi Sport-Toto.