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Nuova sede riva lago e un diritto di superficie per 30 anni

Grandi novità per il Vela Giovane, che sul terreno patriziale, coinvolgendo centinaia di giovani, svolge l'unica attività sportiva da Muralto a Mappo

Una soluzione decisamente più ordinata rispetto a quella attuale
5 settembre 2024
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Assume un volto, la soluzione progettuale per la nuova sede della Vela Giovane sul lungolago di Minusio. Sostituirà il prefabbricato esistente (costruito negli anni '60 dopo l'abbattimento dello stabilimento balneare realizzato trent'anni prima dal “mitico” e ormai ex-Kinderheim) e che oggettivamente non rende merito allo straordinario contesto paesaggistico. Il progetto è stato elaborato dallo Studio Bardelli Architetti associati sagl di Locarno e ricorda, nei tratti e nello stile, Casa agli Orti, che pure, come la sede della scuola di vela, sorge su terreno patriziale. La procedura in vista dell'ottenimento della licenza edilizia è allo stadio della pubblicazione di una domanda di costruzione preconsultiva. Una volta ottenuta la licenza edilizia entrerà in vigore il diritto di superficie per la durata di 30 anni concesso dal Patriziato al sodalizio sportivo.

Il progetto di nuova sede arriva proprio nell'anno del 30° del Vela Giovane e concretizza un lungo e non sempre facile cammino parallelo fra il Patriziato di Minusio e il club velistico. Quest'ultimo è tra l'altro l'unico a svolgere attività sportive a lago nella fascia compresa fra la zona ex Reber a Muralto e il Centro sportivo e ricreativo di Mappo. Le maggiori evidenze che emergono dai rapporti fra le parti sono due: da una parte quella di consentire ad un club come il Vela Giovane di continuare con le sue preziose attività specialmente a favore dei giovani; dall'altra la volontà di mettere ordine sul sedime a lago (fuori zona edificabile), la cui ormai trentennale sistemazione non è certamente consona rispetto al valore paesaggistico di una delle rive pubbliche più apprezzate non soltanto in Ticino, ma a livello nazionale.

Un passo importante per concretizzare il progetto era stato il rinnovo della convenzione fra Municipio e Patriziato, che regola uso, responsabilità e ruoli nella gestione della riva lago, stabilendo (fin dall'89) che il Patriziato è proprietario della riva, mentre il Municipio “assume la gestione di tutta la proprietà patriziale lungo la riva, assicurando il mantenimento dell'ordine, la pulizia e la fruibilità al pubblico”. L'aggiornamento era stato necessario per introdurre due eccezioni al principio secondo cui il Comune può gestire in proprio l'uso del suolo patriziale come bene comunale. Una riguarda proprio la zona del Vela Giovane, l'altra quella a ridosso del Portigon.

Quanto al sodalizio sportivo, l'intenzione è appunto riordinare spazi e infrastrutture. Ciò risponde alle conclusioni di non comodissimo confronto con il Patriziato, il quale, una decina di anni fa, era giunto a ipotizzare un trasloco forzato dal club. Ipotesi non evidente, per una realtà che nelle sue attività sociali coinvolge circa 130 soci (con barche, canoe e Sup) e impartisce corsi di vela (fra cui la settimana estiva per ragazzi) e di kayak e dispone anche di una squadra agonistica, il Team Feva composto da 8 giovani.

Secondo quanto riferito qualche mese fa al nostro giornale dal presidente del Vela Giovane, Domenico Maggisano, la nuova sede risulterà leggermente più estesa verso nord, il che determinerà lo spostamento dei kayak oggi posteggiati lato strada sul sedime adiacente a est, dove si troveranno anche dei barchini (tender) a noleggio per permettere agli utenti di raggiungere i natanti sul lago.

Ebbene, nella relazione tecnica elaborata dalla Bardelli Architetti associati viene sottolineato innanzitutto che il ciclo di vita dell'attuale edificio del Vela Giovane dev'essere considerato terminato; certamente poiché datato, ma anche perché “le sue ridotte dimensioni non consentono più il corretto svolgimento delle preparazioni alle attività sportive, alla formazione dei giovani corsisti e a contenere il materiale occorrente ad armare le piccole imbarcazioni”. La volontà degli architetti è raggruppare in due elementi tutti gli spazi occorrenti alle nuove esigenze. Uno (che riprenderà le fondazioni di quello esistente ma si estenderà per qualche metro a nord) ospiterà una sala per le lezioni teoriche e altre attività, due spogliatoi con servizi igienici e docce, un deposito interno e uno esterno; il secondo a est, permetterà lo stoccaggio delle imbarcazioni. Entrambi avranno un rivestimento in legno con tavole in verticale per meglio inserirsi nel contesto paesaggistico. Completano il progetto un pontile e il prolungamento della rampa per facilitare la messa in acqua e l'alaggio dei natanti.

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