Locarnese

Mensa scolastica comunale a Losone, necessità o opportunità?

Un'interpellanza del Gruppo Udc chiede tra le altre cose di adottare una politica di ammissione più severa, oltre a un eventuale adattamento della tassa

4 marzo 2024
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La mensa dell'Istituto scolastico comunale deve rimanere un servizio rivolto unicamente a chi ha una reale necessità o, in caso si voglia fornirlo quale opportunità per tutti, bisogna adeguare la struttura e la tassa d'iscrizione. È – riassumendo – il pensiero del Gruppo Udc in Consiglio comunale a Losone, che tratta il tema in un'interpellanza firmata Leonardo Pinoja.

Il documento parte in particolare da due dati emersi nell'ultima seduta del Cc, trattando i conti preventivi 2024: il costo pro-allievo, comprensivo del servizio di sorveglianza, è stimato in 12/14 franchi per pasto; il numero di adesioni alla mensa ha obbligato il Municipio a dividere in due zone la refezione (che ospita sia bambini della Scuola dell'infanzia, sia delle Elementari), utilizzando anche parte dei rifugi sotterranei. "Quando è nata la mensa, si era ritenuto che vi fosse una reale necessità – si legge nell'interpellanza –. Tante famiglie sono infatti in difficoltà nelI’accudire i propri figli durante la pausa del mezzogiorno per i più svariati motivi. Fra questi possiamo citare le famiglie mono parentali, le famiglie che hanno la necessità di procacciare un secondo reddito e altre situazioni ancora. Trattandosi nella maggior parte dei casi di situazioni difficili, può anche starci che il costo riscosso sia inferiore al costo reale (finora 7 franchi e 50 centesimi, in futuro 8,50)".

Gestione logistica e tasse da adattare, accesso da valutare con più attenzione

"Diametralmente diverso – prosegue Pinoja – dovrebbe essere l’approccio se il Comune decidesse di offrire un servizio mensa quale opportunità per le famiglie. In questo caso andrebbe pianificata una gestione logistica adatta, con gli spazi necessari per tutti (senza mandare in bambini nei rifugi) e infine fatturando il reale costo dei pasti. Andrebbe probabilmente ridisegnato il tutto e introdotte delle nuove regole; per i casi più difficili si potrebbe anche prevedere un costo inferiore, mentre per chi ha redditi nella media e scegliesse di mandare i figli in mensa pur non avendone la necessità, andrebbero fatturati i reali costi".

Posto che "se venisse offerta quale opportunità verrebbe utilizzata in modo certamente maggiore di quanto lo è già oggi (si parla di una media di 80 presenze giornaliere, ndr)", si fa notare come "il nostro Comune, confrontato a una situazione finanziaria delicata, con in previsione investimenti milionari per il risanamento della scuola, non può certo pensare di creare oggi una mensa adatta a ospitare centinaia di bambini".

Quindi, "se torniamo alla situazione odierna, dove la mensa è stata creata quale necessità, con spazi limitati, dando la priorità ai casi dove è comprovata una situazione di difficoltà, riteniamo che l’accesso debba essere valutato con più attenzione". A tal proposito, secondo l'interpellante "vi sono famiglie che non hanno la necessità di mandare i figli in mensa ma, visto che esiste, la utilizzano quale opportunità (ad esempio per andare in palestra sul mezzogiorno)". In sostanza, "gente che sfrutta la situazione, anche finanziariamente, pur non avendone il diritto. Il tutto va parzialmente a discapito della logistica e della qualità di vita di tutti i bambini".

Da qui, le domande al Municipio: "È corretto dire che a Losone abbiamo un servizio di mensa scolastica accessibile in primis a chi ha reali necessità di accudimento? Se si, è pensabile adottare una politica di ammissione più severa, chiedendo alle famiglie di giustificare concretamente i motivi della domanda? È pensabile a medio termine rivedere il costo, a dipendenza delle possibilità finanziarie delle famiglie?".

Servizio sottodotato, il Municipio non esclude misure per abbassare il numero di allievi che ne usufruiscono

Come detto, il tema della mensa scolastica è già stato trattato nell'ultima seduta di Consiglio comunale dello scorso 20 novembre, anche attraverso la risposta dell'esecutivo losonese a un'interpellanza di Athos Ghiggi (Plr). Il capo dicastero Educazione e asilo nido Alfredo Soldati, ha spiegato come il bisogno di accudimento sul mezzogiorno degli allievi di scuola elementare, di cui "il Municipio di Losone ha da tempo deciso di farsi carico" per consentire ai loro genitori di conciliare lavoro e gestione dei figli, negli ultimi anni è aumentato in maniera importante. Se per l'anno scolastico 2019/2020 di parlava ancora di una media di 45 presenze giornaliere, dallo scorso anno tale cifra è quasi raddoppiata (80). Quanto agli spazi, a quello originario al pianterreno della scuola dell’infanzia (che può ospitare fino a 45 bambini) se ne sono aggiunti altri due da una ventina di posti, nella sala video sempre della SI e nel rifugio della Protezione civile nel seminterrato della scuola elementare. Una situazione non certo ottimale, come ammesso dal Municipio stesso, che facendo notare di aver dovuto, per l'anno scolastico in corso, rifiutare diverse domande d'iscrizione (alcune parzialmente, altre integralmente, per un totale di 25 bambini "respinti"), ha parlato di "un servizio già attualmente sottodotato".

Quanto alle possibili soluzioni, Soldati ha sottolineato come "sarà difficile trovare delle soluzioni provvisorie a corto termine e ad ogni modo, la tematica andrà inserita nella pianificazione, che partirà a breve (dopo essersi fatta attendere a lungo, ndr), della ristrutturazione dell’Istituto scolastico". Quel che è certo è che "gli spazi di manovra per accogliere eventuali aumenti non ve ne sono" e il Municipio potrebbe "prendere in considerazione anche l’introduzione di ulteriori limiti restrittivi per l’accesso a tale servizio, così da abbassare il numero degli allievi accoglibili. Attualmente alle famiglie è richiesta unicamente un’autocertificazione dei loro bisogni lavorativi. Un controllo più severo delle condizioni, potrebbe eventualmente anche portare a una potenziale riduzione del numero di accessi al servizio".

Una possibilità ventilata da Ghiggi e che potrebbe aiutare a scongiurare questo scenario, è l'utilizzo di uno o più prefabbricati modulari o container da inserire nello spazio tra l’attuale mensa e le palestre. Un'opzione che il Municipio non scarta a priori, anzi la valuta "una soluzione come interessante", della quale però "andrebbe valutato l’impatto finanziario. A partire da alcune valutazioni fatte in passato per altre esigenze, questi container risulterebbero comunque assai costosi".