Stop provvisorio dalla parrocchia di Locarno, disponibile a continuare a garantire il servizio ma non ad assumersi le spese della manutenzione ordinaria
Dallo scorso 4 dicembre, i fedeli abituati a seguire le messe presso la chiesa di Santa Caterina a Locarno, non possono più farlo. E sarà così sino al 9 aprile 2024. Ad annunciarlo è l’arciprete di Locarno, don Carmelo Andreatta, attraverso un comunicato pubblicato presso l’edificio sacro di via delle Monache, a due passi da Piazza Grande. Nel testo si piega come le messe sono sospese “a causa degli onerosi costi di manutenzione ordinaria (luce, riscaldamento, pulizie, servizio sagrestano ecc.)”, e si specifica che “la chiesa resterà comunque aperta durante il giorno”.
Ricordiamo come era stata la stessa parrocchia negli ultimi due anni o poco meno a garantire le messe feriali e quella domenicale, raccogliendo l’invito delle ultime due monache rimaste, poi partite definitivamente nell’ottobre 2022. Un tempo l’assistenza spirituale e le celebrazioni liturgiche erano assicurate da un cappellano totalmente al servizio della Comunità monastica. Dopo l’ultimo non è stato più possibile nominarne un altro, ma le messe sono proseguite grazie ad alcuni presbiteri che si alternavano, fino a che ritiratisi anche loro, solo i sacerdoti della parrocchia di Sant’Antonio Abate, non senza difficoltà, hanno continuato a garantire il servizio liturgico.
«Quando due anni fa le suore ci hanno chiesto se potevamo andare avanti, ci siamo messi a disposizione, facendo però notare che in primis dovevamo occuparci della nostra parrocchia e di tutti gli impegni liturgici e pastorali che questa comporta – ci spiega don Carmelo Andreatta, parroco proprio di S. Antonio –. Abbiamo cercato di garantire le messe feriali (tre la settimana) almeno per il primo anno, e finché possibile anche quella domenicale grazie al cappellano dell’ospedale, don Simon. Da assicurare abbiamo già le messe nelle chiese della Collegiata, del Monastero San Giuseppe, della Sacra Famiglia, di chiesa Nuova e di quella della Santa Trinità dei Monti. E siamo solo in due sacerdoti!».
Una questione di forze limitate quindi, ma non solo… «Il comparto di Santa Caterina appartiene al Cantone, che vi ha progettato il nuovo Museo cantonale di storia naturale. Affinché la chiesa possa continuare a essere luogo di culto, abbiamo dato la nostra disponibilità, ma quando ci è stato in sostanza detto che avremmo dovuto assumerci i costi della gestione ordinaria, abbiamo fatto un passo indietro. Si tratta di spese importanti, specie in un periodo di aumenti dei costi come quello che stiamo vivendo, che la parrocchia di Locarno, in una situazione finanziaria non certo florida, non può assumersi. Una delle più immediate soluzioni è stata quella di sospendere le messe almeno fino alla stagione un poco più calda e visto che d’inverno la partecipazione è molto ridotta, abbiamo invitato i fedeli di S. Caterina a partecipare alle altre messe della città».