Il Municipio, tramite la sua azienda, risponde a un'interpellanza e rassicura: ‘Quello che esce dai rubinetti serviti da noi è vero oro blu’
Le sostanze “per e poli-fluoroalchiliche”, dette “Pfas”, rappresentano un gruppo di diverse migliaia di composti chimici sintetici utilizzati su scala industriale dall'inizio degli anni Settanta. Potenzialmente dannose per la salute, oggi il loro utilizzo è decisamente più consapevole e regolamentato. Ma tracce sono purtroppo spesso riscontrabili sul territorio cantonale e nazionale. Rispondendo a un’interpellanza in Consiglio comunale, il presidente del Locarnese ente acqua (Lea) Nicola Pini, a nome del Municipio cittadino, ha confermato non solo che la presenza di “Pfas” nell’acqua distribuita è, e sarà, costantemente monitorata, ma anche che le analisi ufficiali del Laboratorio cantonale ne hanno confermato l’assenza.
Le Pfas – come spiega anche la Confederazione nella pagina dedicata al tema dall’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (Usav) – sono sostanze chimiche industriali utilizzate a livello planetario in numerosi processi e prodotti dell’industria per le loro proprietà idrorepellenti, anti-grasso e anti-sporco, e per la loro stabilità chimica e termica. Eterogenei i campi d’applicazione, ad esempio le schiume antincendio, i tessuti, i prodotti per l’impregnazione, le vernici, i rivestimenti per la carta, le materie plastiche, l’elettronica, la produzione di pile, le pompe di calore e le scioline.
I composti più utilizzati e quindi successivamente studiati ricadono sotto il nome di Pfos e Pfoa, che grazie alla loro elevata stabilità e versatilità per anni è stato impensabile per l’industria farne a meno. Mentre oggi l’uso di queste sostanze è severamente vietato. Ma, come accennato, ciononostante continuano a essere rilevate tracce nell’ambiente, nella catena alimentare e nell’organismo umano. Il motivo è assai semplice: la loro stabilità, appunto, le rende anche resistenti ai processi di degradazione naturale.
Come detto, secondo lo stato attuale delle conoscenze, alcune tipologie di Pfas possono avere diversi effetti negativi sulla salute. Su numerosi altri composti di questo gruppo di sostanze, tuttavia, le conoscenze sono tuttora molto lacunose. Le Pfas penetrano nell’organismo principalmente attraverso l’alimentazione, potendosi in parte accumulare nel corpo umano. Nel 2021, nell'ambito dell'Osservazione nazionale delle acque sotterranee (Naqua), è quindi stato condotto uno studio pilota: dai prelievi effettuati in quasi 550 stazioni di misurazione Naqua sono stati rilevati complessivamente 26 Pfas diversi. Studio che, ovviamente, non poteva non includere le 20 Pfas per i quali l'Unione europea (Ue) ha stabilito valori limiti nell'acqua potabile.
E l’Azienda acqua potabile di Locarno, che da gennaio, dando seguito al processo di trasformazione in ente autonomo, si chiamerà Locarnese ente acqua (Lea), è dunque “più che felice di poter annunciare ai propri utenti che l’acqua fornita non presenta tracce di Pfas. Può dunque essere consumata o utilizzata per qualsiasi uso alimentare/domestico senza alcuna preoccupazione per la salute – affermano i vertici Lea –. Anzi, essendo quella erogata di ottima qualità, come dimostrano i regolari dati pubblicati durante l’anno, berla fa bene al nostro organismo”. E si parla dell'acqua proveniente da diverse fonti (falda o sorgenti) distribuita non solo nel territorio cittadino, ma anche a Losone (senza Arcegno), Muralto e parte di Orselina.
La legge federale sulle derrate alimentari (articolo 26), sancisce che: “Chiunque fabbrica, tratta, deposita, trasporta, immette sul mercato, importa, esporta o fa transitare derrate alimentari od oggetti d’uso deve provvedere affinché siano rispettate le condizioni legali”. Inoltre, “è tenuto al controllo autonomo”. In aggiunta al controllo autonomo vi è ovviamente anche quello ufficiale, a livello ticinese è esercitato dal Laboratorio cantonale. Sia in regime di controllo autonomo, sia in occasione dei controlli ufficiali, non sono state rilavate tracce di Pfas per le acque erogate nel comprensorio dell’Azienda acqua potabile di Locarno. Ciononostante, si sottolinea che “il monitoraggio dell’acqua distribuita rimane permanente al fine, come già rimarcato, di offrire all’utenza non solo dell’acqua che non presenti rischi per la salute, ma del vero oro blu, che sia sempre e costantemente di elevata qualità”.