Negli abitati attraversati dalla stretta strada cantonale scarseggiano gli stalli. Credito per uno studio preliminare volto a scovare possibili soluzioni
Ricerche sfibranti: avanti e indietro, avanti e indietro. Con gli occhi aguzzi alla ricerca di uno spazio libero. I parcheggi sono un incubo per le città. Ma anche nelle valli la situazione non è che sia sempre delle più rosee e facili da gestire per le amministrazioni comunali. Ne è un esempio la Valle Onsernone, dove l’annoso problema (che si acuisce d’estate, con l’arrivo dei turisti) non ha ancora trovato una soluzione, nonostante l’impegno delle amministrazioni succedutesi alla guida negli ultimi decenni. La sinuosa strada cantonale che da Cavigliano conduce in alta valle, con le sue esigue dimensioni e le strettoie presenti nei nuclei, non offre grandi spazi di manovra e, per gli automobilisti residenti, trovare un posteggio sotto casa è spesso un’impresa. Non esistendo delle stradine secondarie che, in alcuni casi, possono venire in aiuto, le auto vengono lasciate ai bordi della carreggiata, rendendo non di rado laborioso il passaggio di grossi automezzi come autopostali e camion. In assenza di alternative, ci si arrangia insomma come si può. In Consiglio comunale, la scorsa primavera, era stata presentata una mozione relativa al tema; chiedeva, in sintesi, la creazione di un’ordinanza sui posteggi che regoli la loro attribuzione e le tariffe differenziate tra domiciliati e non.
A dicembre, il Municipio, fatto tesoro di questa e altre segnalazioni, sottoporrà al legislativo una richiesta di credito di 16mila franchi per uno studio specialistico preliminare della situazione e lo sviluppo di possibili soluzioni. Stephan Chiesa, sindaco di Onsernone, pienamente consapevole della criticità della situazione in alcuni villaggi (Loco, Auressio, Mosogno e Spruga in particolare) sa che non sarà facile venire a capo di questa problematica. «Costruire degli stalli o delle aree di sosta a valle della strada, su terreni dalla pendenza marcata, richiede innanzitutto l’acquisto dei fondi e implica l’edificazione di muri di sostegno dai costi esorbitanti; se invece si cerca una soluzione a monte della strada, ecco che oltre all’accordo con i privati proprietari dei terreni bisogna sbancare superfici rilevanti di materiale e questo, ovviamente, genera costi altrettanto ingenti che le casse comunali non possono sopportare». Cosa fare, allora? «Occorre intervenire in modo mirato, laddove è possibile, con dei progetti calibrati».
Quello dei parcheggi pubblici non sarà il solo tema all’ordine del giorno della seduta di dicembre del Consiglio comunale. Vi figurano, infatti, oltre al conto preventivo, anche due richieste di credito per altrettante ristrutturazioni di edifici di proprietà del Comune. Ad Auressio, attraverso un credito di 400mila franchi, il Municipio vorrebbe trasformare la vecchia Casa comunale che dopo l’aggregazione ha perso la sua funzione, in una casa monofamiliare a disposizione di coppie che intendono stabilirsi in Valle.
Un secondo credito, stavolta di 250mila franchi, interessa invece l’ex stabile Bellavista di Spruga, oggi impiegato come magazzino della squadra operai comunale. In questo caso l’accordo raggiunto con l’assuntore postale Starnini permetterà a quest’ultimo, previa ristrutturazione del garage e dell’appartamento presente nell’immobile a carico dell’ente pubblico, di poter mettere al coperto gli automezzi impiegati per il servizio Autopostale in Valle e a disposizione degli autisti un locale di soggiorno.