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‘Lascio un Comune con tanta voglia di crescere con la regione’

Roberto Ponti, sindaco di Brissago, dopo 14 anni è pronto a passare il testimone. Un bilancio dei suoi anni alla guida dell'amministrazione comunale

(Ti-Press)
16 ottobre 2023
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Ad aprile si chiude il mandato di Roberto Ponti, classe 1961, dal 2010 a oggi sindaco di Brissago, in precedenza municipale e consigliere comunale. Nei 14 anni alla guida dell’Amministrazione, lui e i colleghi di Municipio succedutisi hanno portato avanti un programma molto articolato e dettagliato con vari focus che abbracciavano temi di grande attualità come il turismo (con la necessità di un rilancio in grande stile), le infrastrutture pubbliche (nuovo Lido comunale, stabile ex Posta, Palazzo Branca Baccalà, sistemazione lungolago, per non citare che le più significative), la viabilità (col problema del forte traffico di transito) e la socialità (soprattutto durante gli anni della pandemia). Temi sui quali si è sempre battuto, forte del sostegno del suo partito, il Plr, per dare loro una risposta sempre all’altezza delle attese.

Con quale stato d’animo lascia la poltrona di sindaco?

Lascio serenamente la carica, convinto della scelta e consapevole di far parte da un trentennio della grande squadra Plr che saprà proporre una valida alternativa. Dietro ho un gruppo carico d’entusiasmo che desidera portare nuova linfa nell’interesse collettivo.

Che Comune lascia in eredità al suo successore?

Un Comune con tanta voglia di crescere, assieme alla regione in special modo con i vicini di Ronco S/Ascona.

Di cosa si occuperà una volta lasciata alle spalle l’esperienza di sindaco?

Desidero restare nella squadra Plr e continuare in diverso modo questo splendido percorso di vita.

C’è un progetto che avrebbe voluto portare a termine prima di lasciare la scena?

La Casa Branca Baccalà, la casa della cultura, attualmente in una fase avanzata di ristrutturazione ma che purtroppo non sarà finita entro il prossimo aprile.

Il progetto che più ha coccolato e quello che le ha dato più problemi?

Il lido e il lungolago. Il primo è terminato con grande soddisfazione, il lungolago, amato, presenta purtroppo una componente di malcontento per non averlo portato a termine.

Quali sono state le opere più importanti realizzate con lei alla testa del Municipio?

Il lido, il lungolago, la Piazza d’Armi, lo stabile a terra del Porto comunale la Ressega; senza trascurare le numerose canalizzazioni completamente rinnovate.

Dopo anni di battaglie anche accese, che legislativi ha trovato in queste ultime legislature?

Ho trovato tante persone motivate, con molta voglia di fare, volenterose, dotate di spirito collaborativo.

Il suo rapporto con i social media. Uno strumento che, purtroppo, non di rado, permette attacchi anche polemici a chi amministra. Da dove nasce tanta animosità? Che ne pensa?

Resto sempre dell’idea che confrontarsi guardandosi negli occhi porti a un risultato più costruttivo.

Cosa servirà prioritariamente a Brissago nel prossimo quadriennio?

Unità d’intenti, collaborazione fra i partiti per il bene comune. Molta disponibilità finanziaria propria, ciò che sempre di più viene a mancare a causa delle nuove imposizioni calate dall’alto.

Sindaco, deve dire grazie a qualcuno?

Ringrazio i colleghi di Municipio, i consiglieri comunali, tutta l’amministrazione e chi ha condiviso questo magnifico percorso iniziato nel lontano 1988 in Consiglio comunale e nel 1990 per quanto riguarda l’Esecutivo.

Qualche errore lo ha commesso, vero?

Sì, errori quando si lavora e ci si mette impegno se ne commettono sempre, forse avrei dovuto insistere maggiormente su certi argomenti a me cari...

Come invogliare i giovani a interessarsi alla politica a livello locale?

Coinvolgendoli, dando loro la giusta responsabilità e molto sostegno.

Quali saranno i vantaggi per i cittadini del comprensorio nel caso dovesse vedere la luce un polo più grande (penso a una possibile fusione sulla sponda destra della Maggia o con Locarno)?

Centralizzazione dei servizi con la conseguente riduzione dei costi, maggiore forza politica verso il Cantone. Ci potrebbero essere anche alcuni svantaggi. Tengo a precisare che alcune sinergie con Ronco s/A negli ultimi anni sono già state attivate con successo.

La burocrazia amministrativa, si sa, “rallenta” la macchina del Comune: come venirne a capo per rendere la progettualità più efficace e snella?

Sarebbe auspicabile una maggiore autonomia a livello comunale.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Sicuramente collaborando a livello regionale.

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