Locarnese

Mentre i consumatori piangono, gli azionisti della Ses ‘ridono’

Per il terzo anno filato ridistribuiti dividendi aumentati (ben 3,3 milioni) ai Comuni, alcuni però chiedevano di rinunciarvi per calmierare le tariffe

4 giugno 2023
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Tre milioni e 300mila franchi. È il "tesoretto" (oltre un milione in più di quanto inizialmente previsto) in dividendi ridistribuito dalla Società elettrica sopracenerina (Ses) ai suoi azionisti pubblici, ossia i 37 Comuni – sparsi in tutto il Locarnese e valli, buona parte dell’Alto Ticino e una fetta del Moesano – che detengono il pacchetto azionario nell’ordine del 70%, mentre il restante 30% è in mano all’Azienda elettrica ticinese (Aet). Una decisione – riportata dal settimanale la Domenica – quella di optare per dividendi maggiorati che l'assemblea della Ses ha preso nelle scorse settimane e per il terzo anno di fila, non senza però far storcere il naso a qualcuno.

Già, perché se è vero che i contributi elargiti finiscono pur sempre nelle casse pubbliche, ciò avviene in un contesto energetico particolarmente delicato, con la stessa Aet che ha appena annunciato di aver chiuso l'esercizio 2022 con una perdita di 56 milioni di franchi e soprattutto con i costi dell'energia 2023 saliti alle stelle, in particolare proprio per i consumatori del Locarnese, che in alcuni casi hanno dovuto far fronte ad aumenti fino al 46 per cento. Da qui l'idea partita da Gordola e sostenuta in seguito anche da altri Comuni, di rinunciare all’erogazione dei dividendi e di utilizzare gli utili extra per mettere in pratica una strategia atta a ridurre le tariffe e a sostenere adeguatamente e durevolmente l’immissione di energia in rete. Una proposta che il municipale gordolese (e consigliere nazionale Ps) Bruno Storni ha ribadito anche durante l'ultima assemblea, non facendo però breccia nella maggioranza degli azionisti, che hanno come detto votato per l'aumento dei dividendi.

«Si è ritenuto che un maggiore afflusso di risorse fosse imprescindibile per i Comuni in un momento ancora difficile per le finanze pubbliche, dando loro la possibilità di valutare politiche distributive a favore della propria cittadinanza», ha spiegato sempre al settimanale il sindaco di Locarno – Città che con il 18,5% è il secondo azionista della Ses dopo l'Aet –, nonché presidente del Cda, Alain Scherrer. Lo stesso Municipio locarnese, rispondendo a un’interrogazione del gruppo Sinistra Unita in Consiglio comunale, aveva recentemente fatto notare come "la riduzione di un solo centesimo per kWh della tariffa comporterebbe una minore entrata per la Ses di 4,5 milioni di franchi" e quindi "la richiesta di abbassare di qualche centesimo le tariffe della Ses corrisponderebbe a un importo di gran lunga superiore rispetto ai dividendi distribuiti agli azionisti”.

Giustificazioni che non convincono Storni, secondo il quale i Comuni avrebbero semplicemente «deciso di cavare maggiori profitti da una situazione in cui la popolazione si trova a pagare un conto salato».