Considerazioni e commenti dopo la decisione della Commissione dei trasporti del Consiglio nazionale di proporre un contributo PaLoc per la galleria
Il rientro nel PaLoc della galleria Moscia-Acapulco, prevista tra Ascona e Brissago, viene visto positivamente nel Locarnese. Non solo per la mossa politica – che alcuni considerano dovuta –, ma anche perché ciò avrebbe come conseguenza diretta un finanziamento da parte di Berna. Si parla di 38 milioni di franchi su un investimento globale di 95 milioni. Finora l’ipotesi era una ripartizione della spesa tra Cantone e Comuni locarnesi, secondo una chiave di riparto ben precisa. Ora la prospettiva cambia.
Sul tema interviene Pier Mellini, consigliere comunale Ps della Città di Locarno: «La Commissione trasporti del Consiglio nazionale ha chiesto di riconoscere il tunnel come parte integrante del Programma d’agglomerato del Locarnese (PaLoc) di quarta generazione, sconfessando di conseguenza sia la Commissione intercomunale dei trasporti (Cit), sia la Commissione gestione e finanze del Gran Consiglio, che ha redatto un rapporto, purtroppo sottoscritto anche dai rappresentanti della nostra regione senza nessuna riserva, contro il ricorso di Gordola. Ricorso che contestava la chiave di riparto a carico dei Comuni, poiché escludeva di fatto il cofinanziamento della Confederazione. Il rapporto non è ancora stato evaso visto che la Commissione gestione e finanze non ha, colpevolmente, sentito i ricorrenti. In effetti questi tre enti hanno sempre sostenuto che “(…) stando ai criteri di valutazione stabiliti dalla Confederazione, non vi è alcuna possibilità d’inserire la galleria di Moscia nella lista A o B né di ottenere un suo cofinanziamento federale nell’ambito del Piano d’agglomerato”. La decisione della Commissione trasporti rappresenta solo una prima tappa per cercare di ricuperare i 30-40 milioni di franchi che dovrebbero spettare al Locarnese: né Cantone, né Cit, con motivazioni puramente tecniche e peraltro discutibili, hanno mai chiesto a Berna di finanziare la galleria in questione».
A giugno la proposta della Commissione passerà al vaglio delle Camere federali: «Non avrà vita facile per un’opera che non era stata sottoposta nel progetto presentato per la valutazione del PaLoc – ipotizza Mellini –. La decisione della Commissione tuttavia permetterà di trovare una strada per, in un modo o nell’altro, ottenere il sussidio federale che potrà ammontare a 35-40 milioni».
L’esponente del Ps ricorda che il 22 settembre del 2021 il Consigliere nazionale socialista Bruno Storni aveva inoltrato un’interpellanza al Consiglio federale per chiedere come mai un’opera di valenza internazionale e facente parte del PaLoc non potesse godere dei sussidi federali previsti per i programmi d’agglomerato. La risposta: l’opera non ha mai goduto di una priorità da parte dell’ente responsabile tale da poter accedere ai sussidi. «In poche parole i sussidi non sono mai stati chiesti, e se non si chiedono non si possono ottenere», aggiunge Mellini. Fra i Comuni chiamati alla cassa, anche Locarno, con 9,7 milioni di franchi su 20 anni (che rappresenta oltre un punto di moltiplicatore). A suo tempo anche il Municipio cittadino, rispondendo a un’interpellanza, aveva ribadito che la Cit non aveva rinunciato all’ottenimento del finanziamento, ma viste le analisi effettuate lo aveva ritenuto, al pari del Cantone, non ottenibile.
La Cit non ha mai provato a inserire la galleria nel PaLoc? «Non è proprio così – replica Paolo Caroni, presidente della stessa Cit –. Abbiamo segnalato il progetto sul rapporto PaLoc 4 e sui Piani di agglomerato precedenti. Abbiamo approfondito il tema con il Cantone ed è anche stata commissionata un’apposita perizia esterna. Il risultato è sempre stato lo stesso: dal punto di vista tecnico non è possibile farla entrare in un PaLoc». Tra le ragioni: non è nell’agglomerato, manca ancora il progetto di massima e non sgrava dal traffico un’area densamente abitata. Obiettivo primo del tunnel è la messa in sicurezza della litoranea. «Oltre a non raggiungere il punteggio minimo per i contributi federali, avrebbe trascinato verso il basso l’intero PaLoc – prosegue Caroni –. A livello politico il discorso cambia: il Consiglio nazionale può, e speriamo lo faccia, prendere altre decisioni e finanziare la galleria. Un aiuto federale sarebbe più che benvenuto».
«Siamo di fronte a due visioni completamente contrapposte – conclude Mellini –. Da una parte Cit, Municipio e inizialmente Gran Consiglio che insistono nel dire che l’opera non è finanziabile e dall’altra la Commissione trasporti del Consiglio nazionale che invece porterà la proposta alle Camere federali, sempre che sia rispettato il parere dell’Ufficio federale dello sviluppo territoriale nel rapporto d’esame del PaLoc4 in relazione alla sistemazione della strada attuale per la mobilità dolce. Ovviamente la speranza è che questi sussidi si possano ottenere e se così fosse qualcuno potrà chiedersi se, in questa occasione, si sia agito correttamente a difesa degli interessi dei cittadini».