Intanto, dopo il giro di vite contro chi lascia scorrazzare liberi i cani, si fa teso il dialogo fra diversi proprietari e autorità comunali
Sono già 1'200 le firme raccolte ad Ascona per chiedere la creazione di un “dog park”; la petizione popolare, lo ricordiamo, era stata lanciata verso la metà dello scorso mese di febbraio da diversi proprietari di cani, dopo il giro di vite deciso dalle autorità del borgo contro chi lascia scorrazzare liberi gli amici a quattro zampe in alcune zone del comune. All’ex aerodromo e al Parco dei poeti, ad esempio, sono aumentati i controlli e sono state appioppate anche delle multe. Un atteggiamento, quello delle forze dell’ordine, che ha creato malumore. E la situazione sta peggiorando, tanto che c’è chi prospetta una disobbedienza civile per fare pressione sul Municipio.
«Ci sono stati diversi episodi poco edificanti – afferma Carlo Candioli, uno dei promotori della raccolta di firme –. Mi hanno raccontato che in zona ex aerodromo gli agenti della Comunale si sono appostati dietro i cespugli, in attesa di cogliere in flagrante i trasgressori, spesso anziani, con i loro innocui cagnolini. Neanche fossero dei narcotrafficanti. Ci vengono chiesti i documenti e, se non li abbiamo in tasca in quel momento, veniamo scortati a casa dai poliziotti. Ovviamente questa repressione ha portato a una diminuzione del problema, visto che non è piacevole finire nelle mani di questa polizia. Ma la questione di fondo resta irrisolta».
La questione è la mancanza di uno spazio recintato dove i proprietari di cani possano lasciare scorrazzare liberi i loro animali. «Noi paghiamo una tassa sul nostro cane, che ammonta a 75 franchi annui – continua l’intervistato –. Il calcolo è presto fatto: al Comune di Ascona sono registrati 465 cani, ciò che porta a un incasso totale di quasi 35mila franchi annui. L’unica prestazione che ci viene corrisposta sono alcuni cestini con i sacchetti per raccogliere gli escrementi. Cestini e sacchetti usati anche dai numerosi turisti che posseggono case secondarie da noi e che trascorrono qui le vacanze con i loro cani. Per il resto nulla: di un “dog park” non se ne parla. A questo punto andrà a finire che, per disubbidienza civile, ci rifiuteremo di pagare la tassa sul cane».
Va detto che esistono aree dove è possibile lasciare liberi i cani: sono pianeggianti e si trovano sull’argine sommergibile della Maggia, ma non sono in territorio di Ascona. Sono state istituite dalle autorità delle località vicine, Losone e Locarno. «Se i municipali del borgo ci obbligano ad andare lì, tanto vale riversare la tassa annua di 75 franchi a quei due Comuni, visto che hanno realizzato qualcosa per i proprietari di cani».
Nel frattempo avete avuto degli incontri con le autorità. Come sono andati? «Per quanto riguarda il capodicastero Sicurezza, non siamo riusciti a fargli intendere ragione e quindi credo che non possiamo attenderci cambiamenti. Va detto che in passato, per anni, abbiamo beneficiato di una sorta di “gentlemen’s agreement”, dettato dal buonsenso. L’autorità ha dimostrato un buon grado di tolleranza nei nostri confronti, limitatamente a zone dove non si dà fastidio a nessuno. Non ci sono mai stati incidenti, ma improvvisamente l’atteggiamento è cambiato radicalmente. A quanto ci hanno detto, qualcuno ha sporto reclamo e per questo il Municipio si è sentito in dovere di agire».
La notizia della petizione popolare è rimbalzata anche su un sito d’informazione di oltre Gottardo, che ha pure promosso un sondaggio al quale hanno risposto in oltre 24mila lettori. I risultati indicano una netta divisione tra chi appoggia le rivendicazioni dei proprietari di cani e chi, invece, sta dalla parte dell’imposizione dell’obbligo del guinzaglio a tutti i costi.
Ad Ascona la petizione, che ha raccolto ampi consensi, sarà consegnata al Municipio nelle prossime settimane.
Per capire come intende muoversi l’autorità comunale, anche in vista dell’inizio della stagione turistica (e quindi con un presumibile aumento del numero di amici a quattro zampe sul territorio del borgo), abbiamo girato alcune domande al sindaco Luca Pissoglio.
Proseguirete con il giro di vite e con le multe ai trasgressori? «Non si tratta di un giro di vite, ma semplicemente di far rispettare la legge e questo ci è riconosciuto da tanti cittadini che ci scrivono per farci i complimenti – afferma il sindaco –. Quindi come sempre le campane sono almeno due e noi dobbiamo cercare di farle suonare assieme».
La creazione di un “dog park” (peraltro già bocciata alcuni anni fa dal Consiglio comunale, che aveva votato contro una mozione sul tema) saprà risolvere tutti i problemi? «Assolutamente no, anche perché a trecento metri dal confine, in direzione Losone o Locarno, ce ne sono già due e quindi il problema di una mancanza di un dog park non dovrebbe neppure essere un tema».
Esistono spazi di proprietà del Comune che potrebbero essere adibiti a tale scopo? La risposta di Pissoglio è tanto laconica quanto chiara: «No, non abbiamo terreni a disposizione adatti a questo scopo».