Sulle responsabilità del rogo che nel 2017 ha distrutto lo stabile manca ancora la decisione del Tribunale d'appello. Ma intanto si guarda al futuro
Per la Capanna Soveltra di Prato Sornico, gravemente danneggiata da un incendio nell’ottobre del 2017 e da allora inagibile ai turisti, provvisoriamente sistemata e in attesa di conoscere se, un giorno, potrà essere ricostruita, l’attesa prosegue. Del tema si è parlato sabato, a Bignasco, in occasione dell’assemblea della Società alpinistica valmaggese (Sav). Una ventina i soci presenti per l’occasione. Nella sua relazione, il presidente del sodalizio, Arturo Rothen, ha ricordato che non è ancora giunta la decisione del Tribunale d’appello, chiamato a pronunciarsi sulle responsabilità del sinistro. In prima istanza, lo ricordiamo, la Pretura penale di Bellinzona due anni fa aveva condannato a una pena pecuniaria sospesa per il reato d’incendio proprio Rothen. Questi non aveva accettato la sentenza e aveva inoltrato, in seguito, tramite il suo legale un ricorso in Appello. L’ultima parola, in questa brutta storia che in Vallemaggia aveva acceso polemiche avvelenando i rapporti in seno alla Sav non è, dunque, ancora stata scritta.
Nel frattempo, come detto, lo stabile che sorge sul fondo del Patriziato di Prato (col quale è stato sottoscritto, nel 1997, un diritto di superficie che scadrà nel 2027) è stato sistemato alla bell’e meglio e si sta pensando a una ricostruzione ex novo. A condizione che, ovviamente, le parti coinvolte trovino un’intesa visto che tra i due enti i rapporti in passato non sono stati sempre dei più idilliaci. Antonio Mignami, presidente del Patriziato di Prato, da noi interpellato conferma che la richiesta d’acquisto del fondo inoltrata a suo tempo dalla Sav è stata bocciata dall’Assemblea patriziale e che anche la successiva domanda recapitata ai vertici del Patriziato ha conosciuto sorte analoga. Niente vendita, dunque. Tuttavia l’ente vede di buon occhio la ricostruzione del rifugio escursionistico e questo indipendentemente da quanto il Tribunale d’appello poi deciderà. La disponibilità a firmare la domanda di costruzione è data e l’iter potrebbe dunque partire.
Resta poi ovviamente da chiarire anche il problema (non certo marginale) del finanziamento dei lavori, visto che il progetto allo studio richiederebbe un investimento di non poco conto e che difficilmente la Sav disporrà delle risorse per poterlo affrontare. L’assicurazione per ora ha coperto i costi della demolizione e dello sgombero del materiale del vecchio edificio distrutto dal rogo. Ma, essendo ancora aperta la vertenza, non è andata oltre.
Altro tema inserito all’ordine del giorno dei lavori assembleari, protrattisi per circa due ore e mezza, quello delle nomine statutarie; in teoria ci si sarebbe dovuti occupare di questa pratica l’anno prossimo, al termine della scadenza del mandato; Germano Mattei, con il sostegno dei presenti, ha dunque chiesto di posticipare la trattanda al 2024. Motivo per cui l’attuale comitato resterà in carica ancora un anno. In coda ai lavori, dopo l’approvazione dei conti, spazio alla presentazione di un ricco programma di escursioni per la bella stagione alle porte. Uscite sui monti che dovranno essere, lo ricordiamo, svolte in presenza di persone formate come guide.