Lo afferma il vicepresidente del Consiglio comunale Marco Bosshardt, che attraverso un’interpellanza interpartitica chiede lumi al Municipio
Riaccesi i semafori, è tornato il caos. È in estrema sintesi l’amara constatazione di Marco Bosshardt, rappresentante del Plr nonché vicepresidente del Consiglio comunale di Locarno che attraverso un’interpellanza, firmata da un nutrito gruppo di consiglieri comunali anche di altri partiti, chiede lumi al Municipio sulla recente riattivazione dei dispositivi luminosi per la regolazione del traffico all’incrocio delle 5 Vie.
"Come è stato bello per 7-8 mesi quando gli inutili semafori alle 5 Vie sono restati sul lampeggiante giallo – si legge nell’atto parlamentare –: nessuna colonna, traffico scorrevole sulle vie principali, traffico quasi inesistente sulle vie adiacenti all’incrocio e meno inquinamento e certamente nessuna diminuzione della sicurezza. Gli utenti della strada, sia automobilisti che pedoni, non sono degli incapaci e sono capaci di regolarsi. Alcune persone hanno però pensato bene di riaccenderli e dopo 10 minuti le colonne arrivano all’altezza di via d’Alberti, della rotonda di piazza Castello, davanti alla chiesa di S. Francesco e all’incrocio via Simen/via Castelrotto".
Dopo aver sottolineato che per rendersi conto della situazione bisognerebbe viverla "quotidianamente e praticamente", girando per le strade di Locarno, si afferma senza troppi giri di parole che quindi la decisione di riaccendere i semafori appare una "presa per i fondelli" nei confronti della popolazione, perpetrata oltretutto "invocando la sicurezza". Bosshardt chiede quindi cosa è stato fatto proprio per la sicurezza in "tutti i mesi durante i quali i semafori erano disattivati", e di rimando domanda all’esecutivo il numero e la tipologia degli incidenti capitati all’incrocio 5 Vie in quel periodo.
"Ma il Municipio non si rende conto che non sono soltanto gli automobilisti e i pedoni a essere vessati da questa situazione, ma anche gli abitanti lungo le vie Varenna (est e ovest), Rovedo, D’Alberti, Nessi, Romerio e Bustelli, che vedono transitare molte più auto e quindi sopportano un inquinamento maggiore quando i semafori sono funzionanti?", prosegue l’interpellanza, che ricorda poi come già nel dicembre 2018 lo stesso primo firmatario aveva segnalato al Municipio, con le stesse modalità, la situazione inaccettabile presente a tutte le ore del giorno, ricevendo tuttavia risposte secondo lui insoddisfacenti sulle "puntuali e scomode domande formulate". Ad esempio, si evidenziava come "quello però che fa più rabbia è il fatto che quando i semafori per qualsiasi motivo vengono disattivati il traffico scompare, o meglio non scompare ma scorre placidamente, tutte le auto sono sempre in movimento e non ci sono colonne ferme". E ancora più avanti: "Mi viene spontaneo pensare che la soluzione migliore sia quella di lasciare sempre i semafori sul giallo lampeggiante. Al limite e per la sicurezza dei pedoni prevedere che gli stessi possano far scattare il rosso per le auto e il verde per loro. Una volta che hanno attraversato i semafori ritornano immediatamente sul giallo lampeggiante".
Per tutti questi motivi, si pongono nuovamente ai municipali locarnesi diverse domande puntuali, a cominciare dalle motivazioni che li hanno spinti a riattivare i semafori in questione, nonché se i membri dell’esecutivo di Palazzo Marcacci siano consci del fatto che la situazione appaia ottimale a dispositivi spenti e viceversa caotica (anche per le vie adiacenti) con questi ultimi accesi. Il tutto invitando il Municipio ad astenersi dall’invocare la sicurezza per giustificare la riaccensione dei semafori.