Così Giacomo Garzoli, presidente dell’Ers-Lvm, intervenuto alla presentazione del bilancio intermedio del Masterplan Centovalli, a due anni dal via
"Occorre dar prova di creatività e coraggio nel proporre idee e progetti". L’esortazione è arrivata giovedì sera, nel Capannone polivalente del Gruppo ricreativo di Golino, da Giacomo Garzoli, presidente dell’Ente regionale per lo sviluppo del Locarnese e Vallemaggia (Ers-Lvm), in occasione della presentazione, alla popolazione centovallina, del bilancio del primo biennio di attività del Masterplan Centovalli. Un biennio che ha visto l’Ente autonomo Centovalli (Eac) presieduto da Bruno Buzzini, il Comune di Centovalli, l’Ers-Lvm (rappresentato oltre che dal citato Garzoli, dai direttori Igor Franchini e Giovanni Lombardi), l’Antenna Centovalli-Onsernone-Pedemonte (presente in sala il responsabile, Elia Gamboni) e molti altri attori lavorare in sinergia a favore di uno sviluppo socio-economico della regione. Buzzini e il municipale e capodicastero Mobilità, turismo e cultura, Ottavio Guerra hanno dapprima ricordato le tappe salienti della politica regionale di sostegno alle zone periferiche a potenziale inespresso portata avanti dal Cantone nell’ultimo ventennio. Come pure l’origine dei masterplan, documenti guida dello sviluppo locale («grazie a questo strumento e al prezioso supporto delle Antenne regionali – ha specificato Garzoli – si è arrivati a raggiungere le periferie, dove le risorse umane mancano, creando sviluppo e portando avanti progetti»).
Le cifre sul primo biennio di attività del Masterplan Centovalli, condizionato purtroppo dalla pandemia, le ha esposte Ottavia Bosello, coordinatrice. A marzo 2022 erano inseriti 104 progetti, 25 dei quali conclusi (9 di essi portati avanti dall’Eac); 58 promotori seguiti e oltre 400mila franchi di sussidi trovati ed elargiti. Tra le iniziative citate quale esempio, l’Agenda condivisa, le altalene Swing the world, il sentiero energetico delle Centovalli, la rivalorizzazione del Capannone di Golino, le panchine condivise, il sito internet dedicato al Masterplan (www.masterplancentovalli.ch), il percorso circolare Tenero-Centovalli-Locarno/ Tenero. In arrivo vi è invece la cartellonistica informativa del comprensorio. Aperti a nuove proposte, i responsabili del Masterplan confidano nell’imprenditorialità della popolazione e aspettano di poter accompagnare i promotori (sia enti pubblici, sia privati) nella concretizzazione delle loro iniziative. Axel Benzonelli, segretario comunale di Centovalli, nella discussione che ha fatto seguito alla presentazione ha sottolineato la necessità di tener presente quella che è la realtà locale, con un 40% della popolazione che, nell’alta valle, ha più di 60 anni, ed è in continua diminuzione: «Se non c’è chi promuove progetti, sarà dura. Di esempi di realtà associative scomparse ne abbiamo visti parecchi (Sci club Melezza, Gruppo feste Comino ecc.). Dobbiamo rimanere uniti, positivi perché parlare di sviluppo non è così evidente». Se è vero, come ha ricordato Ottavio Guerra, che la morfologia del territorio non aiuta le famiglie a insediarsi nelle frazioni discoste, è vero altresì, come ha auspicato Edy Tosetti, che «non bisogna rassegnarsi se si vuole ripartire; tutto parte dalla testa della gente, ogni idea è buona».
Gli ha fatto eco Giacomo Garzoli: «Dobbiamo osare, perché una perdita di controllo del territorio periferico sarà, per il Cantone, una spesa supplementare. Gli abitanti delle zone discoste sono dunque una risorsa fondamentale. Tutti devono capirlo». Nel giro d’interventi dalla sala si è pure parlato delle carenze del trasporto pubblico e c’è pure chi ha invitato le istituzioni preposte a studiare sinergie con le Pro Loco vigezzine. Un territorio, quello a cavallo della frontiera, che dispone di un interessante potenziale di turismo ed eventi. Elia Gamboni ha richiamato l’attenzione delle autorità sulla necessità di salvaguardare le scuole nelle valli (senza le quali le nuove famiglie non vi andranno mai a stabilirsi) mentre da Mattia Dellagana, curatore del Museo regionale d’Intragna, è giunta una curiosa proposta: rivedere il modello tributario nelle periferie, dove nella bella stagione, si assiste a un marcato incremento della popolazione (grazie a turisti e gente che ha lasciato la valle per stabilirsi al piano ma che ci fa ritorno periodicamente). Residenti che però non pagano imposte in loco, pur sfruttando i servizi. L’idea sarebbe quindi di far pagare a costoro le imposte nei loro Comuni di origine. Proposta che, ha risposto Garzoli, giuridicamente va approfondita.