Interrogazione interpartitica al Municipio di Locarno sugli spettacoli pirotecnici: generano inquinamento e potrebbero essere rimpiazzati con alternative
Hanno ancora senso, oggigiorno, i fuochi d’artificio? Il santo vale la candela? La domanda è contenuta in un’interrogazione interpartitica (primo firmatario il consigliere comunale Pier Mellini) trasmessa al Municipio di Locarno e relativa, appunto, agli spettacoli pirotecnici. Festeggiare il Natale della patria, il Capodanno o impiegarli in occasioni speciali produce infatti inquinamento fonico e dell’aria. "A Locarno, nel mese di luglio, si svolge la manifestazione denominata ‘Luci e Ombre’, programmata su tre giorni e che prevede animazioni di diverso genere che culminano con lo spettacolo pirotecnico del sabato sera. È fuori di dubbio che questa manifestazione porti alla nostra città un indotto non indifferente, tuttavia – osservano i firmatari – lo spettacolo pirotecnico, così come concepito fino a ora, solleva alcune perplessità verso il rispetto dell’ambiente in considerazione degli evidenti cambiamenti climatici che hanno portato a temperature inusuali per il nostro clima e a periodi di grande siccità che portano danni incommensurabili alle attività agricole. Per non parlare degli evidenti problemi fonici che turbano la fauna del territorio. È assodato che i fuochi d’artificio comportano conseguenze nefaste legate al rumore e agli inquinanti dell’aria con un aumento anche notevole di polveri fini PM 10, soprattutto nei momenti successivi al loro uso, particelle che rimangono sospese anche a lungo nell’aria composte da valori tutt’altro che trascurabili di potassio, stronzio, bario, magnesio, alluminio, zolfo, titanio, manganese, rame, bromo, piombo. La presenza e l’aumento di queste particelle nell’aria possono rappresentare un problema per tutte quelle persone che soffrono di malattie cardio-respiratorie croniche".
Rifacendosi ai dati pubblicati di recente dall’Ufficio federale di polizia, secondo i quali in Svizzera si sparano ogni anno circa 1’700 tonnellate di fuochi d’artificio che, bruciando, producono circa 300 tonnellate di polveri fini rappresentando circa il 2% delle emissioni annue complessive di circa 15’000 tonnellate e richiamando l’attenzione sul fatto che le polveri che compongono i fuochi sono contenute in involucri di plastica difficili da recuperare una volta finiti nell’ambiente ("nel caso di Locarno, dove lo spettacolo pirotecnico si svolge sul lago, il loro recupero rappresenta impresa molto difficile se non impossibile"), i consiglieri comunali invitano l’autorità a guardare a forme d’intrattenimento più ecologiche: "Ultimamente sono state sviluppate delle alternative quali l’utilizzo di effetti laser che permettono un abbinamento fra musica e colori, spettacoli con mini droni luminosi già utilizzati in diverse città; oppure gli innovativi "Spark", fuochi d’artificio ideati dall’artista olandese Daan Roosengaarde, assolutamente privi di rumore e che consistono in un sistema di luci biologiche senza scoppi. In pratica delle scintille di luce composte unicamente da materiali biodegradabili. Queste alternative hanno costi sempre più simili ai già di per sé onerosi spettacoli pirotecnici". Fatte queste considerazioni, i legislatori di vari gruppi politici invitano l’esecutivo a riflettere sulla rinuncia all’utilizzo dei fuochi d’artificio, pensando a soluzioni ecologiche alternative e sensibilizzando anche la popolazione a fare altrettanto. In caso di risposta negativa, chiedono al Municipio di spiegare alla popolazione questa scelta poco responsabile e irrispettosa dell’ambiente.