Minusio, dopo l’annunciata iniziativa dell’ex collega di Municipio Tiziano Tommasini, Felice Dafond difende il progetto in tutti i suoi aspetti
«Inaspettata e che lascia perplessi». Felice Dafond, sindaco di Minusio, ha accolto con una certa sorpresa la notizia della volontà dell’ex vicesindaco Tiziano Tommasini di lanciare una domanda di referendum contro il credito votato all’unanimità dal Consiglio comunale per la fermata Tilo a Minusio e la valorizzazione e l’arredo stradale di via Verbano e via Remorino.
«La premessa è che una domanda di referendum è nel diritto di ogni cittadino. Detto questo, non posso nascondere una certa perplessità per le motivazioni addotte dall’ex collega. È ovvio che se verranno consegnate le firme vi sarà la valutazione di ricevibilità della domanda di referendum da parte del Municipio, come richiede la prassi». A monte, Dafond ricorda comunque che «la partecipazione finanziaria comunale, per un massimo di 550mila franchi, era stata decisa dal Consiglio di Stato sulla base della Legge sul trasporto pubblico, e contro questa decisione il Municipio non aveva ritenuto di dover ricorrere al Gran Consiglio. È, quindi, cresciuta in giudicato». Allo stesso modo, «è definitiva, poiché anch’essa cresciuta in giudicato, la licenza edilizia per la costruzione della fermata, ottenuta dalle Ffs seguendo la regolare procedura della domanda di costruzione».
Quanto al credito "aggiuntivo" di 342mila franchi, con la generosa partecipazione di Ffs in misura del 50%, per la valorizzazione del comparto Remorino, «a titolo personale sostengo che contestare questa parte di credito, oltre che inopportuno, mi sembra francamente un autogol». All’opera, progettata da Michele Arnaboldi Architetti Sagl, «si aggiungono gli sforzi compiuti per garantire un adeguato inserimento architettonico e paesaggistico della fermata. Minusio ha chiesto la creazione di aree verdi, la piantazione di arbusti e alberature, nonché un disegno architettonico di qualità». Senza dimenticare l’aggiunta di un servizio igienico a utilizzo dei viaggiatori, che non rientrava negli standard Ffs ma che è stato ottenuto dopo varie insistenze.
Confrontato con la prospettiva che un’opera attesa da tempo possa franare prima ancora di venire costruita, Felice Dafond tiene a fare un passo indietro proprio evidenziando l’aspetto della tempistica: «Della fermata di Minusio si parla da decenni, è inserita a livello di pianificazione cantonale e federale, è stata approfondita, votata e discussa nei vari gremi, ritenuta assolutamente rispettosa del contesto della mobilità regionale e si inserisce in modo ottimale nell’offerta di trasporto pubblico». Il sindaco ribadisce che «la fermata è importante perché valorizza il territorio, è una porta sul Lago Maggiore e permette ai cittadini di spostarsi con maggiore comodità. Non mi sembrano vantaggi da poco».
Quanto alla presunta carenza, o addirittura assenza d’informazione pubblica evocata da Tommasini per un maggior coinvolgimento della popolazione, Dafond non frena una reazione di sorpresa: «Abbiamo fatto tutto quel che c’era da fare, a più livelli, andando a più riprese in Consiglio comunale. È in previsione il concorso tra vari architetti e i loro gruppi di lavoro per capire cosa si potrebbe inserire nel comparto Remorino per valorizzarlo, e con quanto ottenuto torneremo in legislativo. Infine, vanno citate le mozioni presentate nello stesso gremio. Quindi tutto si può dire ma non che sia mancata l’informazione». Un concetto, questo, già ampiamente sottolineato nel messaggio municipale appena votato dal legislativo; messaggio in cui si ricordava "la presentazione nel 2014 dello studio d’analisi e ricerca del laboratorio dell’Università della Svizzera italiana", nonché i "i lavori di semestre dell’Accademia di architettura di Mendrisio nel 2015" o, ancora, "il lavoro specialistico di ricerca dello Studio UHT Projects & Management Sa di Lugano, finalizzato a individuare le potenzialità pubbliche e private del comparto".
In conclusione, il sindaco sottolinea che «Minusio vuole giustamente valorizzare i suoi spazi, compreso il comparto Remorino dove sorgerà la fermata Tilo. Questo tema riprende fra l’altro quello più generale sviluppato dalla Confederazione a livello pianificatorio e che prevede lo sviluppo centripeto degli agglomerati laddove vi sono le fermate, senza che ciò determini il rischio di speculazioni edilizie».