Le fiamme divampate dal sottotetto distrussero l’edificio, che dopo ristrutturazione non aveva ricevuto l’abitabilità. La difesa ricorrerà in Appello
Sono passati poco più di quattro anni dall’incendio che ha distrutto la capanna Soveltra di Prato-Sornico, nel Comune di Lavizzara. Un rogo su cui si è aperta un’indagine sfociata in processo (in pretura penale di Bellinzona, giudice Elisa Bianchi Roth) conclusosi negli scorsi giorni con la condanna, a pena pecuniaria sospesa per il reato di incendio colposo, di una persona conosciuta in valle. A riportarlo è il Corriere del Ticino.
Nel pomeriggio del 2 ottobre 2017, le fiamme divampate dal sottotetto hanno divorato la capanna Soveltra. Nonostante l’intervento in elicottero dei pompieri di Cevio e Lavizzara, la struttura – a 1’530 metri di altitudine e gestita dalla Società alpinistica valmaggese (Sav) – è andata distrutta riportando danni irreparabili, per altro a pochi anni da una ristrutturazione. Fortunatamente durante l’incendio nessuno è rimasto ferito. Dall’indagine si scoprirà che la capanna non aveva ricevuto l’abitabilità.
La Soveltra, dopo gli interventi di ristrutturazione, disponeva di 40 posti letto, una cucina a gas e legna, servizi igienici, una sala adatta per seminari e 22 posti letto, suddivisi in quattro camere. Aperta da maggio a ottobre, accoglieva molti escursionisti, ma anche iniziative particolari, come i campi estivi per i giovani proposti e organizzati dalla Sav.
Contro la sentenza, oggi è stato annunciato dal patrocinatore dell’uomo – l’avvocato Marco Broggini – il ricorso in Appello, riporta ancora il CdT. Sarà quindi la Corte di appello e revisione penale di Locarno a ospitare il prossimo dibattimento.