Ci sono volute circa sette ore e una ventina di militi per domare le fiamme divampate in mattinata sopra Vezio e Mugena a quota 1’100 metri
Può dirsi riuscito il primo intervento dell’anno dei pompieri di Novaggio. L’origine dell’incendio, divampato stamattina in Alto Malcantone, tra Vezio e Mugena, è al vaglio di un’inchiesta di polizia. La matrice dolosa sarebbe tuttavia quasi certa. In zona, non piove da almeno due settimane ma il terreno coinvolto – circa 40’000 metri quadrati – è freddo e in parte ghiacciato, quindi è difficile che possano divampare fiamme per cause naturali. L’allarme al 118 è stato lanciato poco prima delle sei di stamattina, i pompieri di Novaggio si sono precipitati sul posto. L’intervento si è concluso verso le 13. Sono intervenuti una quindicina di militi di Novaggio, con il supporto di alcuni colleghi del corpo della caserma di Lugano. In tutto, una ventina di pompieri che, con l’aiuto dell’elicottero, hanno domato le fiamme divampate in circa quattro ettari di superficie, a quota 1’100 metri di altitudine, sopra i paesi di Vezio e Mugena.
Il vento ha ostacolato l’intervento di spegnimento? «Non più di tanto – risponde Paolo Romani, comandante dei pompieri di Novaggio –. Il vento era forte ma il terreno era molto freddo e in certi punti anche ghiacciato quindi la propagazione delle fiamme non è stata così importante. Inoltre, siamo riusciti ad arrivare sul posto in fretta e ha aiutato parecchio avere a disposizione l’elicottero che ha fatto lanci mirati. Capitasse un episodio del genere fra un mesetto, potrebbe essere più complicato l’intervento». La zona interessata dall’incendio, come detto circa quattro ettari, non è solo bosco, visto che le fiamme hanno bruciato anche parecchio terreno adibito a pascolo. Le indagini della polizia dovranno chiarire se l’incendio sia davvero stato di matrice dolosa.