Locarnese

Gordola, l’opportunità della figura di un operatore sociale

Lo (ri)chiede l’interpellanza inviata da Alberto Togni (Gruppo Alternativa per Gordola) al Municipio, che ha rinunciato alla Convenzione con Locarno

(Ti-Press)
11 ottobre 2021
|

“Quali sono le motivazioni alla base del ritiro Messaggio municipale 1460? Si è trattata di una scelta esclusivamente interna al Municipio o vi sono state differenze di visioni con il Comune di Locarno? Se sì, quali?”; “Con il ritiro del messaggio, il Municipio intende rinunciare definitivamente alla collaborazione con l’operatrice sociale della Città di Locarno? In caso di risposta negativa, quale è lo stato attuale della collaborazione con il Comune di Locarno? La suddetta figura è ancora attiva nel nostro territorio? Se sì, le modalità di collaborazione fanno ancora riferimento alla Convenzione iniziata in data 1 gennaio 2019, rinnovabile tacitamente di anno in anno, salvo disdetta scritta con un preavviso di tre mesi di una delle parti?”; “Il Municipio ha ripreso in considerazione la possibilità di avere un proprio operatore sociale comunale, come menzionato nella risposta alla precedente interpellanza? Più in generale, a seguito del ritiro del messaggio, quali sono i prossimi passi che il Municipio intende intraprendere?”.

Quelli appena citati sono i tre interrogativi dell’interpellanza ‘Operatore sociale, che fare? Atto secondo’, scritta da Alberto Togni del Gruppo Alternativa per Gordola e inviato al Municipio. Per comprendere gli interrogativi del consigliere comunale è necessario spiegarne gli antecedenti. Il testo infatti fa riferimento a una prima interpellanza che Togni aveva indirizzato all’esecutivo a inizio 2020. In questo primo atto, chiedeva lumi sulla figura di operatore sociale attiva sul territorio in collaborazione con il Comune di Locarno, aggiungendo altresì se non si ritenesse opportuno avere tale figura professionale propria.

A suo tempo, l’esecutivo ha risposto che “dati alla mano come pure in visione di una prossima aggregazione di collaborazione con i Comuni viciniori, valuterà la possibilità di avere un proprio operatore sociale comunale”, riportiamo. A questa risposta è seguito il Messaggio municipale 1460 (agosto 2020) ‘Convenzione con il Comune di Locarno per le prestazioni di un operatore sociale’. Testo in cui il “tempo indicativo di lavoro previsto veniva esteso dal precedente 10 al 20%”, fa notare l’interpellante. E quindi: il 5 gennaio 2020, il Municipio gordolese – ripercorre – “ha informato il Comune di Locarno che la convenzione elaborata tra i due Comuni non era ancora stata oggetto di risoluzione legislativa, ma che, cito testuali parole, ‘da parte nostra, desideriamo poter continuare a beneficiare dei servizi della vostra operatrice sociale […] in attesa di poter al più presto ratificare la convenzione in oggetto’”; va aggiunto che il rapporto di maggioranza della Commissione della legislazione era favorevole alla convenzione. Tale messaggio, scrive l’interpellante, è stato ritirato su decisione del Municipio, senza troppe spiegazioni.