Lo ha stabilito il Municipio, fissando l'inizio dei lavori al più tardi entro il 24 luglio. Quanto al presunto abuso edilizio, per l'esecutivo è tutto in regola
Sul cantiere di Gordola dove (ri)sorgerà la cappelletta votiva abbattuta dalle ruspe è tutto in regola, nel senso che non c'è nessun abuso edilizio riguardo alla altezze. Lo rileva il Municipio di Gordola in una nota con cui si “distanzia” dall'articolo apparso mercoledì scorso sulla “Regione”; articolo che riprendeva per altro in toto le argomentazioni dell'ex capo della Sezione della pianificazione urbanistica del Dipartimento dell’ambiente, nonché già direttore della Divisione della pianificazione territoriale del Dipartimento del territorio, Benedetto Antonini, secondo il quale le altezze superano in maniera considerevole quelle consentite dalle Norme di applicazione del Piano regolatore.
“In seguito a segnalazioni da parte di terzi, si è provveduto da tempo ad una verifica delle altezze dello stabile in questione. La verifica, espletata da parte del geometra revisore, ha evidenziato che l’edificio rispetta i parametri della licenza edilizia cresciuta in giudicato”, precisa l'esecutivo di Gordola. Che prosegue: “L’Ufficio tecnico comunale ha pure potuto constatare che i lavori di sistemazione esterna non sono stati ancora terminati. Nelle decisioni di martedì 15 giugno il Municipio, ignaro dell'articolo che sarebbe stato pubblicato, ha affrontato la tematica in questione, imponendo un termine sia per il sedime esterno, che per la ricostruzione della cappella votiva”. A quanto si apprende, entro il 24 luglio dovrà essere sistemato il sedime esterno e dovranno anche iniziare i lavori di ricostruzione della cappelletta. Essa, ha inoltre stabilito il Municipio, dovrà essere terminata entro il 30 settembre.