La Corte di Appello ribalta la sentenza di prima istanza e solleva il legale di Muralto da tutte le responsabilità
Assolto. La Corte di Appello e revisione penale ha ripulito l'immagine dell'avvocato di Muralto Ignazio Maria Clemente, che il Ministero pubblico prima e una Corte di prima istanza poi (condannandolo a 1 anno e 3 mesi di detenzione sospesi) ritenevano colpevole di ripetuta appropriazione indebita qualificata. La vicenda penale riguardava i soldi che il legale aveva liberamente utilizzato benché fossero di una cliente, per la quale, prima che ella morisse, rogò il passaggio di proprietà di un rustico (per 300mila franchi).
Stando all'accusa, sostenuta dal Pg Andrea Pagani, l'avvocato aveva disposto di una fetta significativa di quei soldi nonostante non vi fosse alcun elemento ufficiale a suffragare la disponibilità della donna a concederglieli. La difesa, sostenuta dall'avvocato Diego Olgiati, ha invece sempre fatto leva sulla buona fede di Clemente, sul fatto che fra quest'ultimo e la benefattrice germanica si era instaurato un rapporto personale tanto profondo e sincero da rendere plausibile una così grande generosità della donna. Questo, anche in mancanza di elementi formali che lo indicassero.
Della buona fede di Clemente si è infine convinta la Corte di Appello, presieduta dalla giudice Giovanna Roggero-Will e completata da Angelo Olgiati e Matteo Tavian. La sentenza, intimata in queste ore alle parti, parla infatti di completa assoluzione.