L’avvocato di Muralto assolto – come aveva già fatto la Corte di Appello e revisione penale – dall’accusa di ripetuta appropriazione indebita qualificata.
Dopo la Corte di Appello e revisione penale, anche il Tribunale federale ha decretato l’assoluzione dell’avvocato di Muralto Ignazio Maria Clemente dall’accusa di ripetuta appropriazione indebita qualificata. Al Tf aveva ricorso il pg Andrea Pagani, titolare dell’inchiesta a carico del legale, sfociata in prima istanza in una condanna a 1 anno e 3 mesi di detenzione sospesi, e in seconda istanza - dibattimento nel marzo ’21, motivazione scritta a maggio - in un’assoluzione.
La vicenda penale riguardava i soldi che il legale aveva liberamente utilizzato benché fossero di una cliente, per la quale, prima che ella morisse, rogò il passaggio di proprietà di un rustico, valutato attorno ai 300mila franchi. Secondo l’accusa, sostenuta appunto da Pagani, l’avvocato aveva disposto di una fetta significativa di quei soldi nonostante non vi fosse alcun elemento ufficiale a sottolineare la disponibilità della donna a concederglieli. Di diverso avviso la difesa, curata dall’avvocato Diego Olgiati, che ha sempre affermato la tesi in base alla quale tra il suo cliente e la benefattrice si sarebbe instaurato nel tempo un rapporto personale tanto profondo e sincero da rendere plausibile una così clamorosa generosità della donna nei suoi confronti, rendendo ciò credibile l’esistenza di un contratto di prestito, come la Corte ha poi accertato sulla base di numerosi riscontri.
Della buona fede di Clemente si era convinta in precedenza anche la Corte di Appello e revisione penale (presidente Giovanna Roggero-Will, con i giudici Angelo Olgiati e Matteo Tavian) pronunciando a maggio una completa assoluzione; soluzione, questa, però impugnata da Andrea Pagani di fronte al Tribunale federale, che oggi ha comunicato alle parti la definitiva assoluzione del legale locarnese da ogni accusa.