Al Municipio di Locarno una petizione per una misura considerata eccessiva. Ma la Polizia replica: prevenzione a favore della salute di tutti
Sono 102 le firme di una petizione con “Critiche sull’applicazione dei provvedimenti per combattere la pandemia da parte della polizia comunale di Locarno”, inoltrata negli scorsi giorni al Municipio cittadino. Promotore è Ariele Sasselli di Losone, che – nel testo che accompagna le sottoscrizioni – ne spiega i contenuti. “Lo scorso 1 aprile, attorno alle 20.30, una pattuglia della Polizia comunale di Locarno ha chiesto alle persone presenti sull'area di fronte al Castello Visconteo di spostarsi e di sgomberare la zona”. La stessa rientra nel perimetro del nucleo storico, dove la Città applica misure anti Covid più severe. “Verso le 23.30 una pattuglia è nuovamente intervenuta per far sgomberare lo stesso spiazzo. Di conseguenza le persone si sono ammassate nella zona circostante”.
Per i firmatari della petizione non c'erano motivi sufficienti per imporre a tutti di spostarsi, né per elevare contravvenzioni se qualcuno non si fosse mosso. “L'area è ampia e c'è la possibilità di mantenere le distanze sociali e quindi di rispettare le ordinanze federali anti-Covid. L'occupazione di aree pubbliche non può essere proibita in questo modo. A nostro avviso lo sgombero non era legittimo e quindi va considerato abusivo”. Il promotore ha fatto i calcoli: lo spazio aperto di fronte all'antico maniero è di quasi mille metri quadrati; potenzialmente, quindi, potrebbe ospitare 140 persone con una sufficiente distanza sociale. O, diviso per settori da 15 persone ciascuno, almeno 90.
”La polizia imponendo a tutti, senza distinzioni, di spostarsi non ha fatto altro che trasferire il problema poco più in là, creando assembramenti in altre zone lì vicino. Questo agire genera malcontento e infonde sfiducia verso l’operato dell’autorità”.
La petizione chiede quindi al Municipio, tra le altre cose, “su quale base legale è stato interdetto l'accesso alla zona di fronte al Castello” e se intende, nell’immediato, “rivedere l'applicazione delle misure di contrasto alla diffusione del contagio”.
Alcune risposte, che spiegano l'accaduto, giungono dal Comandante della Polizia cittadina, Dimitri Bossalini, che al telefono ci conferma la volontà di evitare assembramenti. Non si tratta perciò di vietare l'uso del suolo pubblico o di appioppare multe, ma di sensibilizzare i cittadini. È noto che nel centro di Locarno vi siano aree all'interno delle quali confluiscono più persone e dove non è difficile riscontrare degli assembramenti. Un fenomeno da evitare nel modo più assoluto, perché favorisce l'aumento dei contagi. Insomma, nessuno ha mai posato transenne per chiudere l'accesso alle zone più gettonate, ma si tratta piuttosto di richiamare le persone alla responsabilità per preservare la salute della collettività.