Intervista di bilancio al sindaco Cristiano Terribilini, che ad aprile lascerà la carica dopo 25 anni passati in seno agli organi istituzionali della valle
È stato il più giovane esponente politico eletto sindaco del Ticino, quando il suo Comune, Vergeletto, ancora era indipendente. È stata la persona di riferimento dell'amministrazione onsernonese del dopo aggregazione. Ha ricoperto molteplici cariche in seno a organi istituzionali e associazioni dentro e fuori valle. E ora, malgrado l'età non lo penalizzi certo, lascia la poltrona. Una scelta, la sua, dettata da motivi professionali. Fosse stato per lui, sicuramente avrebbe proseguito questa avventura. Lui è Cristiano Terribilini, 43 anni, sindaco di Onsernone ancora per pochi giorni, prima dell'abbandono della scena politica. Con competenza, volontà e capacità ha saputo incidere positivamente nel processo di rilancio della sua valle; stimato dai cittadini di tutte le frazioni (cosa non certo scontata per chi conosce le particolari dinamiche delle zone periferiche) che in più occasioni gli hanno esternato vicinanza e affetto (oltre che apprezzamento per il suo operato), Cristiano Terribilini ha condiviso con i suoi colleghi di Municipio un cammino non certo privo di ostacoli. Ma vediamo di andare con ordine. La nostra intervista inizia (non poteva essere altrimenti) dal suo debutto.
Quando ha cominciato a interessarsi di politica?
Sono entrato nel Municipio dell’allora Comune di Vergeletto all’età di diciotto anni. All’epoca l’esecutivo era composto da tre membri e il legislativo era costituito dall’Assemblea di tutti i cittadini. Questa vicinanza tra Comune e cittadinanza si è un po’ persa con l’aggregazione, una delle sfide dell'ente per i prossimi anni sarà quella di riavvicinare la politica alla popolazione.
Il Comune di Onsernone ha un territorio molto esteso e con molte frazioni rurali. Cosa ha fatto per favorire una concreta integrazione territoriale dopo la fusione?
Il Municipio dopo l’aggregazione penso abbia avuto il merito di ragionare da subito in termini di Valle, superando i campanilismi. Questo ha permesso di gestire con maggior successo in particolare il tema della salvaguardia della scuola, come pure il miglioramento delle infrastrutture comunali e l’organizzazione degli interventi sul territorio.
L'attività economica più importante nel Comune a quale settore è legata? Lei ritiene che l'Amministrazione faccia abbastanza per sostenerla?
In Valle Onsernone il settore economico principale è quello sociosanitario: il CSO, con le sue due case per anziani di Loco e Russo, è in assoluto il primo datore di lavoro. In questo ambito vi sono numerose figure professionali nell’amministrazione, nella logistica e nelle cure. Purtroppo profili specializzati nel settore infermieristico sono difficili da reperire tra la popolazione residente, occorrerà quindi in futuro cercare di incentivare questi indirizzi formativi. Potremmo avere così più famiglie domiciliate che possano vivere in valle senza dover fare i pendolari verso le zone urbane.
Entusiasmo, per trasformare le idee astratte in opere concrete. Perseveranza, indispensabile per operare nel settore pubblico dove la necessità di condividere e coinvolgere a più livelli richiede parecchio tempo ed energie. Disillusione, perché in politica bisogna essere consapevoli e accettare che alle volte, pur rimanendo convinti delle proprie idee, queste non si concretizzano nel modo auspicato.
Parliamo del futuro, cosa si aspetta dalla prossima legislatura? Come vede la valle Onsernone tra 4 anni?
Se nella prima legislatura del nuovo Comune la priorità è stata l’organizzazione dell’amministrazione e dei servizi, ora è tempo di concentrarsi sulle tematiche che in una zona periferica come la nostra impongono un’attenzione accresciuta: la cura del territorio – che rappresenta la nostra vera ricchezza – e il mantenimento di una comunità locale viva e dinamica. Dovranno essere sviluppate politiche per rendere il nostro Comune attrattivo per nuove famiglie, una sfida facile a dirsi ma più complessa da realizzare.
Si sente spesso dire che oggi fare il sindaco sia molto più difficile e impegnativo rispetto a qualche anno fa...
Rispetto a quando ho iniziato è cambiato molto l’atteggiamento dei cittadini verso chi amministra i Comuni. In passato vi era maggior consapevolezza del fatto che l'ente non è altro che l’insieme dei cittadini che lo compongono. Resto sempre basito quando sento, sempre più spesso, nostri cittadini parlare del Comune come di un’entità astratta, con interessi propri, quasi ostile nei loro confronti.
Quest’anno supplementare di legislatura come è stato influenzato dalla pandemia di COVID?
L’amministrazione e il Municipio hanno dovuto imparare a lavorare in maniera più digitale, cercando nel contempo di rimanere il più possibile vicini alla popolazione. Il nostro Comune ha voluto sostenere l’economia locale, toccata pesantemente dalle restrizioni. Il Municipio ha emanato due ordinanze di sostegno finanziario, quella del 2020 rivolta a tutti i settori, mentre per il 2021 ci siamo concentrati in particolare sul settore ora più in difficoltà, quello della ristorazione con aiuti mirati agli esercizi che operano su tutto l’arco dell’anno e che stanno passando un periodo particolarmente difficile.
Concluda lei questa intervista con un messaggio di speranza nel futuro per i suoi concittadini.
Valori quali sicurezza, prossimità, semplicità e benessere acquisiscono maggior importanza proprio quando vengono a mancare. Uno degli effetti di questa situazione straordinaria legata alla pandemia è stato proprio quello di riconoscere come nel nostro territorio la qualità della vita sia senza dubbio molto elevata. Sono quindi convinto che in futuro vi sarà un interesse sempre maggiore verso le valli quali luoghi in cui vivere bene e in maniera sostenibile.