Al ballottaggio del 16 maggio i cittadini sceglieranno tra il sindaco di quindicina Alessandro Spano (Plr) e il municipale riconfermato Nicolò Parente (Ppd)
È sfida all’ultimo voto a Lumino, dove due giovani volti della politica si contendono la poltrona di sindaco. Da un lato vi è il 27enne liberale radicale Alessandro Spano, eletto sindaco di quindicina, dall’altro lo sfidante popolare democratico Nicolò Parente, 36 anni, municipale riconfermato. Il giovane Plr, volto nuovo della politica luminese si è laureato in diritto all’Università di Friburgo e sta svolgendo il praticantato legale e notarile allo studio Canevascini-Rotanzi di Muralto. Politicamente è stato presidente cantonale dei Giovani Plr e capogruppo in Consiglio comunale a Locarno, prima di trasferirsi a fine 2020 con la sua compagna a Lumino, Comune dove intende costruire la sua famiglia. Appassionato di sport Spano racconta di essere sempre stato molto vicino ai pompieri, una passione trasmessagli da suo padre. Anche Parente si è laureato all’Università di Friburgo, in storia e geografia. Oggi è collaboratore scientifico al Dipartimento della sanità e della socialità, in precedenza è stato segretario cantonale del Ppd. Già consigliere comunale, è stato eletto per la prima volta nel Municipio di Lumino nel 2016. Lumino è il luogo dove è nato e cresciuto e dove vive con sua moglie. Appassionato di viaggi, Nicolò Parente segue da vicino il calcio ed è grande tifoso della nazionale svizzera. Per chi tiferanno i cittadini invece lo sapremo il 16 maggio in occasione del ballottaggio per il sindacato. Nell’elezione del Municipio del 18 aprile Spano con 627 voti personali ha superato di sole 26 preferenze Parente che ha raggiunto quota 601. Facendo però la distinzione sui preferenziali, quelli dello sfidante sono stati 370, contro i 328 del sindaco di quindicina. La sfida è dunque lanciata.
Perché una sfida al ballottaggio, i cittadini non si sono già espressi?
Nicolò Parente: Il risultato è stato risicato e ha premiato al primo turno Alessandro Spano. Trovo però che al secondo turno, determinate logiche di partito possano venire meno e possa essere messa al centro la persona con le proprie caratteristiche, visioni e progetti. Penso sia un esercizio democratico utile da fare, dopo anni in cui c’è stata una tradizione di un certo tipo (16 anni di sindacato Plr, ndr), per permettere alla popolazione di esprimersi. Come municipale uscente, riconfermato lo scorso aprile, mi metto volentieri a disposizione per un compito ancora più importante.
Curzio De Gottardi è stato sindaco per 16 anni, lei vive a Lumino da qualche mese, è pronto a raccogliere questa importante eredità?
Alessandro Spano: Sento la responsabilità; quando ho visto il risultato ero felice ma anche sorpreso. Ritengo che il sindaco non abbia più potere degli altri municipali ma abbia la funzione di mediatore e di collante nell’esecutivo e tra i partiti. La mia esperienza politica mi porta a dire che posso dare qualcosa al Comune, sicuramente tenere l’asticella allo stesso livello non sarà facile perché le condizioni quadro sono cambiate radicalmente. Rispetto a De Gottardi ho però un’altra età, altre esperienze e venendo da fuori posso portare uno sguardo nuovo.
Siete due giovani in politica, cosa potete portare? Siete più per il cambiamento o per la continuità?
Parente: Posso portare un modo di fare e di lavorare di prossimità, di vicinanza alla popolazione e di ascolto. Questo per me è fare politica. Ci sono sì i progetti e li stiamo portando avanti, ma la gente si aspetta anche il contatto e la vicinanza. Ho notato che nel passato è mancato un po’ e io in questo voglio impegnarmi perché è qualcosa in cui credo e a cui dedico molto tempo e cura. Sarebbe un’impostazione nuova e in questo senso sarebbe un rinnovamento perché posso, se la gente lo vorrà, mettere a disposizione questo mio modo di fare non più soltanto come municipale ma come sindaco.
Spano: Come dicevo posso portare uno sguardo nuovo sul Comune, esterno e fuori da ogni dinamica, ciò che mi permette di avere un giudizio più equidistante su temi e problemi. Da parte mia c’è continuità nella visione ma c’è anche un po’ di stacco e cambiamento rispetto al passato. Penso che bisogna trovare il giusto compromesso tra progresso e rispetto delle tradizioni. Perché il mondo cambia e non possiamo rimanere fermi e questo in qualsiasi ambito della vita. È però giusto rimanere fedeli alle tradizioni perché sono quelle che hanno fatto la storia del nostro paese. È quindi corretto rispettarle e portarle avanti ma con la giusta innovazione che permette di crescere.
Quale sarà il suo primo progetto per il Comune?
Parente: Ci sono già diversi progetti sul tavolo che adesso entreranno nella fase delicata della crescita. Penso in particolare all’operatore sociale che siamo riusciti a concordare con il Comune di Arbedo-Castione. Altro grande progetto è il centro extrascolastico che aprirà i battenti a breve e che rappresenterà una svolta importante per il Comune. È infatti un unicum nel comprensorio e sono sicuro che permetterà a Lumino di svilupparsi ulteriormente e di attrarre famiglie.
Spano: La prima questione che porterò sul tavolo del Municipio sarà il piano finanziario a lungo termine perché questo ci permetterà di capire dove saremo tra cinque e fra dieci anni. Una volta fatto questo potremo identificare meglio quali sono le priorità condivise tra tutte le sensibilità partitiche.
Nel 2015 Lumino aveva detto no all’aggregazione con Bellinzona. Questa scelta oggi ha ancora senso?
Spano: La popolazione si è espressa in maniera chiara, quindi siamo chiamati a portare avanti un Comune indipendente. Penso comunque che la scelta sia stata giusta perché Lumino è un Comune solido, negli anni ha dato avvio a una serie di progetti che gli permettono di camminare sulle proprie gambe. Siamo un Comune a sé ma comunque collaboriamo con gli enti locali confinanti e lo faremo anche in futuro. Se poi un giorno il Cantone o la nuova Bellinzona dovesse riportare sul tavolo il tema con un progetto saranno ancora i cittadini a decidere.
Parente: Secondo me ha senso seguire ciò che la popolazione ha scelto anche in maniera chiara. Si è partiti subito verso la via solitaria con intraprendenza, coraggio e innovazione. È chiaro che dal punto di vista finanziario i prossimi anni saranno delicati anche perché si teme, ma si attende una conferma, una diminuzione del contributo di livellamento da parte del Cantone nei confronti del Comune. E per Lumino questo rischia di avere un certo impatto. Penso che tutti vogliano mantenere il moltiplicatore al 90% ma sarà importante avere un piano finanziario definito e un grande controllo della spesa pubblica.
Avete citato la buona collaborazione con Arbedo-Castione. Se insieme si lavora così bene, perché non aggregarsi con questo ente locale?
Parente: Proprio perché ci sono buone collaborazioni possiamo dire che va bene così e ora vogliamo concentrare le nostre energie a portarle avanti per fare il bene di Lumino. Poi si possono fare tanti pensieri ma a me piace la concretezza, la realtà e il pragmatismo, quindi per me adesso non è un tema. È un tema a livello cantonale e se ci verrà sottoposto lo approfondiremo.
Spano: Io penso che l’aggregazione debba essere lo strumento e non il risultato. La popolazione aveva già detto di volere un Comune indipendente, poi se il Cantone o qualche ente locale confinante dovesse portare qualche nuova proposta a quel punto ne discuteremo, ma sarà comunque la popolazione a decidere.
Gli effetti dell’emergenza sanitaria avranno delle ripercussioni sui Comuni. Qual è la vostra ricetta, che soluzioni vedete per aumentare le entrate?
Spano: Lumino è un Comune con un’alta qualità di vita e questo porta le famiglie a venire a vivere qui e di conseguenza ad accrescere il gettito fiscale. Non sappiamo se questo potrà compensare delle eventuali ripercussioni dovute al Covid, questa è un’incertezza che hanno tutti i Comuni. Siamo coscienti che potrebbero esserci delle perdite e questo ci porta a ponderare bene ogni spesa, proprio nell’ottica di un’incertezza che non possiamo prevedere. A Lumino c’è anche una zona industriale, dove possiamo cercare di portare nuova linfa e posti di lavoro per i residenti.
Parente: Importante sarà l’impegno per cercare di mantenere il moltiplicatore attuale. Si spera che gli investimenti fatti, a medio-corto termine, possano iniziare a dare i loro frutti. L’auspicio è che possano incentivare le famiglie a scegliere di stabilirsi a Lumino e quindi ad accrescere il gettito fiscale. Sarà anche importante mettere in pratica un rigoroso controllo degli investimenti e della spesa. Questo per tenere le finanze sotto controllo nei prossimi anni. Quanto a nuovi posti di lavoro, va detto che bisogna anche dare gli strumenti e creare le condizioni affinché le aziende e le imprese vengano a Lumino, ma non è così immediato, è un processo che richiede tempo.
Avete menzionato l’importanza di attirare famiglie. Negli anni si è già costruito molto, come fare a mantenere un equilibrio tra l’auspicata crescita demografica e la salvaguardia del verde?
Parente: Lumino ha la fortuna di essere attrattivo, questo genera nuovi insediamenti e negli ultimi anni abbiamo vissuto un fermento edilizio non indifferente. Costruire si può, ma il ragionamento va fatto sulla qualità delle edificazioni. È su questo che si gioca la partita e il tipo di sviluppo che si vuole per il Comune, che sia quindi razionale e ragionevole. Il Municipio ha creato una commissione di esperti in grado di valutare i progetti dal punto di vista dell’inserimento architettonico nella realtà comunale. Il verde va incentivato e bisogna fare in modo che chi progetta stabili di una certa dimensione tenga conto di mantenere nel complesso una parte di verde consistente.
Spano: È vero che negli anni si è costruito tanto, ma adesso c’è un momento di stabilizzazione. Ritengo comunque che si sia trovato il giusto compromesso tra la salvaguardia del verde e le nuove costruzioni. Il masterplan ha fornito le linee guida al Comune e messo alcuni paletti. La sfida è costruire bene integrando nel territorio la nuova costruzione. Negli anni si è salvato molto verde, questo è positivo e dovremo continuare ad avere un occhio di riguardo per questi spazi.
Da giovane: un progetto per i giovani del paese? E uno per gli anziani?
Spano: Penso che potremo farci promotori, con le associazioni del territorio, di momenti aggregativi per gli anziani per recuperare i momenti che abbiamo perso. Visto che tra nonni e nipoti si è stati distanti, non dobbiamo pensare a progetti per generazioni ma piuttosto a momenti intergenerazionali.
Parente: Lumino è sprovvisto di un luogo di aggregazione. Negli scorsi anni ci abbiamo riflettuto elaborando dei progetti che per ora sono purtroppo fermi a causa degli investimenti ingenti che richiederebbero. Degli altri spazi ci sono, anche se non ideali, come la palestra o la sala del Consiglio comunale. Potrebbero essere messi a disposizione dei giovani, che già hanno espresso la volontà di avere un luogo di scambio, dove proporre contenuti tematici, immaginando anche una collaborazione con il Comune. Quanto agli anziani, grazie anche alla cultura con ad esempio la mostra dedicata all’artista luminese Lucien Tournour, vorremmo tornare a proporre attività di coinvolgimento, quindi pomeriggi tematici e quando sarà possibile momenti di aggregazione.