Locarnese

Cittadinanza a mamma Tomic, Losone dice ‘no’ per la terza volta

Bocciata dal Consiglio comunale (con voto segreto) la richiesta di attinenza

No, no e no (Ti-Press)
28 settembre 2020
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Respinta per la terza volta dal Consiglio comunale di Losone la richiesta d'attinenza inoltrata dalla mamma di Marko Tomic, il giovane che fu condannato a 10 anni di carcere per l'omicidio di Damiano Tamagni, avvenuto nel 2008 a Locarno. Il Legislativo, che si è riunito questa sera, poco fa ha deciso con voto segreto.

La donna, di cittadinanza croata, aveva inoltrato la sua richiesta per l'ottenimento del passaporto Svizzero nel 2013. Era stata bocciata una prima volta nel 2015 e una seconda nel 2016. Due "no” annullati nel corso della lunga battaglia giuridica che mamma Tomic ha intrapreso in questi anni contro il Comune.

Questa sera, oltre a ritrovarsi con tre rapporti della Commissione della legislazione, i consiglieri hanno affrontato alcune questioni. Per Roberta Soldati, che si è espressa a nome del gruppo Udc, oltre alla precarietà finanziaria, la richiedente non ha dimostrato familiarità con usi e costumi ticinesi e quindi «può rimanere a vivere a Losone con il permesso C, senza necessità della cittadinanza svizzera. Nonostante viva qui da oltre 30 anni non ha la più pallida idea di cosa sia la democrazia diretta».

Di parere opposto la Lista della sinistra che, per voce di Matteo Piatti, ha stigmatizzato la lunga attesa (più di 6 anni) per quella che dovrebbe essere una procedura amministrativa e non un atto politico.

“È una pagliacciata”

Al termine di una lunga discussione, Alessandro Chiappini (indipendente) ha tuonato: «È una pagliacciata totale. L'unico motivo vero, ma che nessuno osa dire, è quello che ha fatto suo figlio. Il resto sono bugie. Ci si accanisce su un'immigrata per scopi elettorali».

Orlando Guidetti (Lega) ha chiesto e ottenuto il voto segreto. Aperta l'urna e scrutinati i foglietti, sono emersi 5 voti favorevoli, 17 contrari e 7 astenuti.