Locarnese

Ponte Brolla, per gli esercenti la misura è colma

In una zona a vocazione turistica, oltre al disturbo dello stand di tiro negli ultimi tempi si è aggiunto quello del (lungo) cantiere Fart

20 luglio 2020
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Non bastava il disturbo arrecato alla clientela dei vari ristoranti di Ponte Brolla dall'attività di tiro del poligono. No, adesso ci si mette pure un "rumoroso cantiere" delle Fart ad aggiungere pennellate scure a un quadro già, di per sé, molto nero. E nero, a sto punto, è anche il morale degli esercenti della rinomata località pedemontana, conosciuta e apprezzata proprio, oltre che per le splendide gole della Maggia, anche per la qualità della sua offerta culinaria. A innescare l'ennesima scintilla è la presenza, sul sedime della Fart antistante l'officina di manutenzione dei treni, da ormai due anni, di un cantiere. Per un'area a vocazione turistica, un biglietto da visita che non è certo attrattivo, ricordano gli interessati in una segnalazione molto critica al Municipio delle Terre di Pedemonte. "Malgrado gli accordi presi e le mezze promesse fatte di limitare al minimo il disturbo alla zona turistica di Ponte Brolla è purtroppo emerso il vostro totale disprezzo per noi operatori turistici e per i nostri clienti!" - rilevano. La goccia che ha fatto traboccare il vaso risale a qualche sera fa. Quando la ditta incaricata dei lavori (sostituzione della linea aerea di contatto della Centovallina) ha scaricato, proprio davanti alle terrazze di alcuni ristoranti in quel momento affollate, un grosso autotreno provocando rumore e esalazioni gassose; il camion - puntualizzano gli interessati - era arrivato alle tre del pomeriggio e con un minimo di organizzazione l'operazione di scarico si sarebbe potuta svolgere nel pomeriggio".

Una situazione insostenibile

Nel corso della notte (i lavori lungo il collegamento ferroviario, per ovvie ragioni, vengono svolti nottetempo per non creare ostacoli al traffico ferroviario), il baccano dei macchinari e le grida degli operai hanno fatto saltare i nervi ai proprietari delle strutture ricettive a confine: "La misura è colma e per tale motivo vi chiediamo di ridare a Ponte Brolla la dignità che merita quale ambita zona turistica e di rispettare gli accordi presi nel 1990, al momento dell'edificazione della controversa officina". I firmatari ricordano inoltre che il Piano Regolatore comunale definisce Ponte Brolla come " zona turistica" e non "zona industriale". Segue un monito molto chiaro: i ristoratori sono pronti a difendersi con tutti i mezzi a disposizione, legali e politici, poiché "è ora di finirla con questa indecorosa ed irrispettosa situazione; Ponte Brolla non è la pattumiera di tutta la regione!".
Dall'autorità la categoria si aspetta, dunque, un cambiamento di rotta. Dell'accaduto, tra l'altro, è stato informata anche l'Organizzazione turistica Lago Maggiore e valli.


Stand di tiro, qualche 'ritocco' in arrivo

Da sempre additato come la causa di tutto il male della zona dei ristoranti di Ponte Brolla, lo stand di tiro (di proprietà della Città di Locarno), intanto, si appresta a subire un nuovo intervento di aggiornamento infrastrutturale. Il Municipio cittadino, infatti, a breve licenzierà un messaggio all'indirizzo del Consiglio comunale. In pratica il poligono dovrà essere dotato di cassoni paracolpi, il cui impiego diventerà obbligatorio a decorrere dal prossimo anno. Serviranno ad evitare che le cartucce finiscano nel terreno. Si tratta di una direttiva a livello federale. Altri interventi di manutenzione interesseranno l'impianto elettronico dei 300m e l'interno dello stabile.