Nuovamente al vaglio del legislativo la posa delle telecamere. Anche stavolta ci sarà chi si oppone al progetto. In Municipio due volti nuovi
Riflettori puntati sulle telecamere lunedì prossimo, nella sala del Consiglio comunale di Ronco (che si riunirà nella palestra, in ossequio alle disposizioni anti covid). Sì perché per l'ennesima volta il legislativo del Comune rivierasco sarà chiamato a pronunciarsi sulla posa delle videocamere di sorveglianza in alcuni punti ritenuti "sensibili" del territorio comunale. Un discorso, quello dell'occhio elettronico, che in paese ha radici...lontane. Il primo messaggio municipale in questo senso risale, infatti, al 2015. Oggetto di un ripensamento da parte dell'Esecutivo, era tornato d'attualità lo scorso anno. Ma senza fortuna, poiché diversi consiglieri comunali avevano mosso riserve sia al riguardo dell'opportunità di dotare il Comune di questo deterrente (l'investimento attuale si attesta sui 116mila franchi, con un risparmio rispetto a quanto inizialmente previsto), sia per via dell'ubicazione delle telecamere proposta dall'Esecutivo, che non aveva convinto tutti. In mancanza della necessaria maggioranza assoluta il discorso era stato "interrotto".
E c'è da pensare, vista la presenza di più pareri (in particolare all'interno della commissione della gestione) che anche questa volta, per il Municipio, strappare un consenso non sarà un gioco a bambini. Malgrado i piani di posizionamento delle videocamere siano stati rivisti per assecondare i desiderata della sala, vi sono ancora dei consiglieri scettici al riguardo. E' il caso della minoranza della Coges (la commissione della gestione), che non approva il messaggio. Riallaccianosi a quanto successo nelle vicine Terre di Pedemonte, dove dalle 17 telecamere chieste inizialmente dall'Esecutivo, si è giunti alla posa di soli tre apparecchi nelle piazze di raccolta dei rifiuti (per il reale fabbisogno di sicurezza e garanzia di rispetto delle normative il legislativo pedemontano le ha ritenute sufficienti), i firmatari ritengono che questo investimento non sia necessario ("per nostra fortuna non viviamo in un diffuso senso di insicurezza e attualmente viene a cadere il principio della proporzionalità e la preponderanza dell'interesse pubblico che devono sempre suffragare la videosorveglianza"). Per arrivare alla conclusione che "la popolazione di Ronco nel futuro potrà continuare a vivere serenamente anche senza investire sull'alta tecnologia proposta". Di parere diametralmente diverso, la maggioranza dei loro colleghi della coges, a detta dei quali "la videosorveglianza in questa dimensione per il nostro Comune è giustificata". Anche se vi è un qualche scetticismo circa la posizione delle telecamere, i firmatari confidano nella consulenza professionale del Gruppo sicurezza che ha nuovamente verificato la copertura idonea del territorio comunale. Qualche appunto, limitatamente alla scelta delle ubicazioni, lo muove anche la commissione opere pubbliche (favorevole al messaggio così come presentato), la quale ritiene che alcune telecamere siano un tantino "ridondanti".
Quella di lunedì, sarà una seduta di legislativo un po' particolare. Perché sarà la prima per due nuovi municipali. Si tratta di Marcel Krähenmann (Alleanza Ronchese), subentrato a Stefano Caccia, che eredita da quest'ultimo il dicastero finanze e di Igor Bazialli (Alleanza Ronchese), che rileva la carica lasciata vacante dalla dimissionaria Patrizia Betté. I due uscenti, che vantano una lunga esperienza in seno a Municipio (Betté era stata anche per anni sindaco) e Legislativo, avevano già comunicato la loro intenzione di dimettersi con la fine della passata legislatura, prolungata in seguito, come noto, dall'emergenza covid e dall'annullamento elle votazioni.