La maggioranza è d'accordo di avere una rete di telecamere per la sicurezza, a porre i problemi è la loro collocazione
Telecamere di videosorveglianza, a Ronco s/Ascona tutti (o quasi) concordi sulla necessità di piazzarle. Meno facile, invece, è stato trovare in tempi brevi un’intesa sulla loro ubicazione.
Prova ne è che il messaggio con la richiesta di credito inviato qualche mese fa ai consiglieri comunali era stato “congelato” proprio per via del mancato accordo sulla collocazione degli “occhi elettronici” da parte delle commissioni. La scelta dei punti d’installazione operata dal Municipio non aveva, allora, convinto tutti. A breve, comunque, il messaggio atterrerà, con le modifiche del caso, sui banchi del legislativo.
Il credito ammonta oggi a 120mila franchi (qualcosina in più del precedente, proprio per via delle modifiche richieste e dell’aggiunta di una postazione). Le telecamere saranno piazzate al bivio di Porto Ronco, in via Barcone, al bivio di via Gruppaldo, a quello di via Corafora, in zona cimitero, in via Gottardo Madonna (bivio con via Ronco), al Centro raccolta rifiuti e all’intersezione tra via Livurcio e via Panorama.
Non tutti i consiglieri, però, sono pronti a dare luce verde all’operazione videosorveglianza. Le commissioni sono infatti divise. La maggioranza della Coges (commissione della gestione) è dell’avviso che l’aggiornamento del messaggio sia adeguato alle esigenze di Ronco e corrisponda alle necessità odierne per la sicurezza della popolazione.
Nel suo rapporto di minoranza, invece, il solo firmatario è dell’avviso che l’investimento non sia necessario, dal momento che tra la popolazione del Comune non si percepisce un sentimento di insicurezza e paura. Altrimenti detto, a Ronco s/Ascona si può continuare a vivere tranquillamente anche senza telecamere di controllo. Da qui la richiesta di bocciare il messaggio con il credito.
C’è, infine, da segnalare anche qualche perplessità tra i membri della commissione edilizia e opere pubbliche. Tra costoro qualcuno ha infatti sottoscritto il rapporto con riserva.
Un freno alla crescita delle spese per il personale. Lo chiede la coges nel suo rapporto accompagnante le stime di spesa 2020 del Comune. Secondo i commissari, è tempo e ora di ridurre questa importante voce delle uscite. Al lato pratico, tra le misure da adottare avanzate vi è il posticipo dell’assunzione del quarto operaio comunale (sarà il nuovo esecutivo a valutarne la necessità), il mantenimento al 60% del grado di impiego del tecnico comunale (che il Municipio vorrebbe portare al 100%) e la rinuncia all’ingaggio di una persona che supplisca, in caso di necessità, l’impiegata del turismo (meglio una supplenza interna al personale).