Locarnese

Ronco s/Ascona, 'spenti' altri occhi elettronici

Il Consiglio comunale ha suggerito di ridurre ulteriormente il numero delle telecamere della videosorveglianza. Ritirato il messaggio, l'esecutivo dovrà ripresentarlo.

6 agosto 2020
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Videosorveglianza, telenovela infinita in quel di Ronco s/Ascona. Sì perché lo scorso 20 luglio, in occasione dell'ultima seduta di legislativo, il messaggio municipale contenente la richiesta di credito di 116mila franchi per la posa delle telecamere è stato ritirato dal Municipio. Che ai consiglieri del Comune rivierasco la trattanda risulti alquanto indigesta è evidente, dal momento che sono anni (5 per la precisione) che va avanti questo tira e molla tra le parti. Stavolta a "guastare" i piani del Municipio è stato, in particolare, Duilio Giacon, di Alleanza Ronchese, che ha definito eccessivo il numero di telecamere suggerito dall'Esecutivo. Ricordando come nel Medio Evo i borghi fossero difesi da mura di cinta dotate di poche entrate controllate, ha proposto di fare altrettanto, riducendo il numero degli apparecchi da posare. Limitandosi, in pratica, a installare gli occhi elettronici ai 4 "accessi" stradali del Comune (e al centro raccolta rifiuti), con un risparmio ovviamente anche sull'investimento. I commissari firmatari del rapporto di minoranza della gestione, da sempre scettici sull'opportunità di dotare il Comune di questi dissuasori, a quel punto, essendo cambiate le carte in tavola, hanno ritenuto opportuno tornare sui loro passi. Cosa che ha fatto anche l'Esecutivo, ritirando il messaggio per ripresentarlo, nuovamente, con le indicazioni del caso.
Tra le altre trattande in discussione vi erano i conti consuntivi di azienda Porto Natanti e Acqua potabile, entrambi approvati. Slitta invece il voto sul bilancio del Comune, dal momento che la gestione non ha presentato il necessario rapporto. Segnaliamo, infine, che la presidenza del legislativo è passata nelle mani di Boris Sussegan (Sinistra).