Interpellanza di Alessandro Chiappini al Municipio dopo le risposte del governo a Fabrizio Sirica
Un'interpellanza presentata nei giorni scorsi al Municipio di Losone riporta d'attualità la questione delle multe inflitte dalla Polizia in Ticino a chi è stato trovato in possesso di esigue quantità di canapa (fino a 10 grammi). Una vicenda che si trascina da diversi mesi e che dalla località sulla destra della Maggia e è rimbalzata pure sui tavoli del governo cantonale.
Se da una parte le autorità hanno ammesso che le multe (100 franchi cadauna) non avevano ragione d'essere, poiché la legge consente di tenere un po' di “erba”, dall'altra non sembrano essere dati i presupposti per restituire i soldi delle ammende. Tuttavia il consigliere comunale indipendente di Losone, Alessandro Chiappini - che è stato fra i primi a sollevare il tema -, non ci sta e chiede all'Esecutivo losonese di fare “un gesto di rispetto nei confronti della popolazione, nonché di coerenza”. D'altronde la cifra è minima (due multe per un totale di duecento franchi); per Chiappini “è il prezzo da pagare per salvare la credibilità”.
Per capire meglio la richiesta di Chiappini, occorre fare un salto nel passato. Il 6 settembre del 2017 il Tribunale federale (Tf) ha interpretato la nozione di “casi poco gravi” nell'ambito della Legge federale sugli stupefacenti (LStup), stabilendo che il possesso di canapa o derivati fino a un massimo di 10 grammi non dev'essere punito. In Ticino, tuttavia, spesso gli agenti hanno sorvolato su questa decisione e, senza base legale, hanno riscosso multe. Chi è stato beccato con marijuana (o sostanze simili) è stato messo di fronte a una scelta perentoria: pagare subito 100 franchi (senza neppure concedere i 30 giorni previsti dalla LStup) o rischiare l'apertura di una procedura penale. In molti, di fronte a tale aut-aut, hanno preferito mettere mano al portafoglio.
Rispondendo a un'interpellanza del gran consigliere Fabrizio Sirica (Ps), che prendendo spunto dalle critiche avanzate dal consigliere comunale losonese ha chiesto al governo di fare chiarezza sul tema, il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi, nella seduta parlamentare del 24 giugno scorso, ha precisato alcuni aspetti. La Polizia cantonale verifica e adegua costantemente le sue procedure. Per quanto concerne i casi in cui la legge non è stata applicata conformemente a quanto deciso dal Tf, ora la prassi è stata aggiornata alla LStup e alla giurisprudenza. Ha poi specificato che dal 6 settembre 2017 a oggi sono state inflitte 288 multe per il solo possesso di canapa o derivati (ma nel dato statistico manca il quantitativo esatto). Infine ha garantito che la procedura attuale è conforme e ciò vale pure per i termini di pagamento delle multe, che sono stati portati a 30 giorni.
Il consigliere di Stato nella sua risposta ha pure affrontato la questione dei risarcimenti: «Ogni persona ha la possibilità di contestare la multa in una procedura di opposizione. Se non procede in tal senso la multa cresce in giudicato e non è più possibile modificarla o annullarla». Si può supporre che le 288 multe (la cui somma porta alla ragguardevole cifra di 28'800 franchi) siano nel frattempo cresciute tutte in giudicato...
Chiappini, nella sua recente interpellanza al Municipio di Losone, commenta favorevolmente il cambio di rotta operato dalla polizia, ma considera deludente la risposta relativa ai rimborsi delle multe “inflitte ingiustamente”.
“Sebbene venga inequivocabilmente riconosciuto l’errore, Gobbi si limita a menzionare la prassi ordinaria, la quale vuole che la multa, una volta pagata, passi in giudicato, senza possibilità alcuna di rimborso. Tenendo bene a mente che il Ticino, in barba alla LStup, era l’unico cantone di tutta la Svizzera a esigere il pagamento immediato dell’ammontare (cosa che costituiva un vero e proprio ricatto, in quanto in caso contrario si sarebbe immediatamente aperto un procedimento penale inutile) è evidente che il discorso dev’essere affrontato in maniera diversa. Per questa ragione auspico che il Municipio di Losone si muova in tal senso per il rimborso delle due multe inflitte nel periodo indicato. Si tratta di 200 franchi, una piccolissima cifra per il Comune, ma che rappresenta un gesto di rispetto nei confronti della popolazione".
In conclusione Chiappini reputa quello commesso dalla Polizia “un errore grave, non tanto per il dettaglio legale in sé, quanto per il fatto che, come detto, una negligenza simile è stata fonte di una mole di stress enorme per moltissimi cittadini, che si sono visti addirittura ricattati e che hanno dovuto pagare ingiustamente". Infine un'unica domanda al Municipio: restituirà i soldi delle due multe?