Lo chiede in un'interrogazione al Municipio della cittadina di confine il consigliere comunale liberale radicale Fabrizio Chiappini
Se nelle ultime settimane la diffusione del Coronavirus e il relativo numero di contagiati nel nostro cantone è diminuito costantemente, preoccupa – evidenzia in un'interrogazione al Municipio di Chiasso, il liberale radicale Fabrizio Chiappini – "l’impennata dei contagi all’interno delle scuole dell’obbligo. Ogni giorno – annota infatti l'esponente Plr – aumentano in maniera importante anche le quarantene di classe nelle scuole elementari di responsabilità dei singoli Comuni".
Perché allora non procedere a test di depistaggio, è la proposta di Chiappini, soprattutto nel pieno delle vacanze di Carnevale e al successivo ritorno sui banchi dei ragazzi. "Da tener conto che nel nostro comprensorio abbiamo anche la fortuna di avere almeno un’azienda che produce questi test Cpr o rapidi e laboratori privati abilitati ad effettuare lo screening dei tamponi alla ricerca del Covid-19 con tutte le sue varianti" non manca di ricordare il consigliere comunale proponendo all'esecutivo chiassese la necessità di promuovere questi test "all’interno delle scuole dell’obbligo, autonomamente, almeno periodicamente (una volta la settimana per almeno sei settimane).
Chiappini riporta i relativi costi stimati per settimana: con 259 alunni e 22 dipendenti si presume, per 46 franchi per test, una spesa di circa 13mila franchi. Da qui, ulteriori richieste alla direzione affinché si attui "un ulteriore sforzo obbligando gli alunni a portare la mascherina all’interno del centro scolastico, così da contribuire alla diminuzione dei contagi e permettendo il proseguo delle lezioni in presenza". Non solo, Chiappini rende attento il municipio anche al bus utilizzato dai bambini per recarsi a scuola (esempio Seseglio-Pedrinate) dove non si indosserebbero protezioni sul viso.