Locarnese

Tabula rasa al Cinque Fonti: si è dimesso anche Pelloni

Se ne va il medico e membro del Consiglio di Fondazione della casa per anziani di San Nazzaro. In arrivo Tiziano Ponti ed Eros Nessi

10 febbraio 2020
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Ha del clamoroso, l'evolversi degli eventi nel Consiglio di Fondazione della casa per anziani Cinque Fonti di San Nazzaro: alla Diocesi di Lugano – che detiene autorità di nomina dei membri – sono giunte le dimissioni dei due superstiti nel consesso, ovverosia quelle del dottor Enrico Pelloni - con lettera del 5 febbraio – e di padre Bogdan Kalisztan. Per una questione formale – padre Bogdan è membro di diritto e presidente del Consiglio, quindi deve rimanere al suo posto – soltanto le dimissioni di Pelloni sono state accettate. Allo stesso modo, sono state definitivamente ratificate quelle del rappresentante cantonale Maurizio Sargenti, che si era dimesso polemicamente il 5 dicembre anche a seguito del licenziamento - 3 mesi dopo essere stato assunto – dell'ex direttore.

Al posto di Pelloni e Sargenti il vescovo ha nominato Tiziano Ponti ed Eros Nessi, sindaco e vicesindaco di Gambarogno. Il nome di Ponti era per altro quello già proposto dal CdF al Cantone per sostituire Sargenti. Nella nota diocesana si legge che "l'autorità dipartimentale cantonale, con cui la situazione è stata discussa e condivisa, ha già espresso il suo consenso e sottoporrà al Consiglio di Stato il nome del suo rappresentante, tra i due nuovi membri, nel corso dei prossimi giorni".

Si ricorderà che il ruolo del dottor Pelloni aveva fatto discutere in relazione ad un presunto conflitto d'interessi (conflitto fatto emergere dall'ex direttore, che forse aveva pagato con il licenziamento): è infatti membro del Consiglio di Fondazione, papà dell'attuale direttrice medica della casa, nonché medico curante dei degenti nell'istituto. La figlia, per altro, è anche medico del personale di Alvad (che sta garantendo la conduzione amministrativa della casa per anziani). E alla ditta del marito la Cinque Fonti aveva conferito dei mandati, anch'essi in odor di conflitto di interessi.