Accolti i ricorsi di due ragazzi multati per aver bevuto una birra in una zona considerata 'a rischio degrado': 'Non c'è base legale formale'
Il Municipio di Locarno non può autonomamente vietare il consumo di bevande alcoliche in alcune zone considerate a “rischio degrado”, fra le quali il sottopassaggio che conduce allo spazio interno in Rotonda. Questo, neppure basandosi sull’articolo 107 della Loc (quello che regola l’esercizio delle funzioni di polizia locale), che non costituisce “una base legale formale sufficiente, rispettivamente poiché non sono dati gli estremi per l’applicazione della clausola generale di polizia”. Quest’ultima è infatti una misura da “extrema ratio”, un “rimedio di natura sussidiaria che, in caso di urgenza, permette al Municipio di adottare provvedimenti atti a prevenire, rispettivamente ad eliminare, pericoli gravi e imminenti, non altrimenti evitabili, per i beni di polizia”.
Sono le motivazioni in base alle quali il Consiglio di Stato ha annullato le multe di 100 franchi inflitte a due apprendisti che il 9 novembre 2018 verso le undici di sera sorseggiavano una birra proprio nel sottopasso di Piazza Castello. Visti da un agente di polizia, i 2 – che erano in compagnia di altrettanti amici – erano stati raggiunti e (tutti) sanzionati sulla base della norma di polizia locale “per contrastare situazioni di degrado e di disturbo provocate da chi si ritrova per abusare delle bevande alcoliche a scapito di altri cittadini”. Ma 100 franchi sono 100 franchi, e l’impressione avuta da due dei ragazzi era quella che in quel caso l’autorità comunale fosse andata un po’ “lunga” nella limitazione della loro libertà. Così – con l’aiuto dell’avvocato di Muralto Cristina Clemente – era scattato il ricorso. Che il governo, pochi giorni fa, ha accolto. «Il messaggio, forte e chiaro, è che ogni limitazione delle libertà individuali deve passare dall’organo legislativo – commenta Cristina Clemente –. Il Municipio non può svegliarsi la mattina e decidere che in determinate zone non è “legale” bere alcolici, e conseguentemente posare dei cartelli che lo certificano (come ha fatto). Se vuole applicare misure di polizia in casi urgenti, gravi, d’emergenza, lo può ovviamente fare tramite la sua polizia, ma non esiste una decisione come quella adottata senza che vi sia una adeguata base legale. Se vuole limitare i diritti individuali (come ad esempio quello di bersi una birra per strada, anche in determinate zone), la Città deve almeno passare dal Consiglio comunale. Cosa che nello specifico non ha fatto. Qui parliamo di una questione di principio molto importante, che ovviamente il Consiglio di Stato, con questa sua sentenza, ha voluto riaffermare».