Si chiuderà a fine mese la raccolta di sottoscrizioni per salvare dalla vendita la proprietà in via Albarelle 14
Sono già più di mille le firme per salvare il museo Epper di Ascona dalla vendita. Sottoscrizioni che vengono raccolte su carta e da alcuni giorni pure online (su citizengo.org). La cessione della proprietà in via Albarelle 14, che fu degli artisti Ignaz e Misha Epper, al vicino albergo cinque stelle per 3,3 milioni di franchi, non s’ha da fare stando ai promotori dell’appello (in prima fila il gallerista Mario Matasci e l’ex municipale del Borgo Michele Cerciello). La vendita non è contemplata dagli statuti della Fondazione Epper e potrebbe essere evitata – nonostante i problemi finanziari della medesima Fondazione – adottando misure alternative per ridare slancio al museo.
Il prossimo 30 giugno scade il termine della raccolta delle firme – ricorda Matasci – e quindi è importante rispedire i formulari compilati. Tutti possono aderire a quella che vuole essere un’esortazione. «Molti di quelli che hanno sottoscritto l’appello sono amici dell’arte – segnala il gallerista locarnese –. Mercoledì con gli altri promotori di quest’azione ci ritroveremo per fare il punto».
In quell’occasione verrà decisa anche la data della consegna delle firme a Paco Fidanza, responsabile della Vigilanza sulle fondazioni. Spetterà a lui decidere se la vendita dello stabile del museo ai proprietari dell’Eden Roc sia fattibile o meno. Ricordiamo che parte del ricavato verrà utilizzato per sanare i conti di una seconda Fondazione asconese, quella intitolata allo scenografo Rolf Gérard. Una strategia che non va giù: «Vanificherebbe lo scopo della Fondazione Epper – ricordano i promotori dell’appello –. Uno scopo definito con chiarezza negli statuti: “Custodire, curare e rendere accessibile al pubblico senza fine utilitario l’opera artistica di Ignaz e di Misha Epper, nella casa Epper in via Albarelle 14 ad Ascona”».
Sul testo che accompagna la raccolta di firme online viene sottolineato un aspetto poco noto: «Molti, certamente, non sapranno che Ignaz Epper, importante artista svizzero, animo fortemente tormentato (come si vede dal suo tratto d’incisore), si dette fuoco nel proprio giardino, trovandovi la morte. L’amorevole moglie Mischa, pure artista, scultrice, lo fece deporre lì nel suo giardino. E dispose che anch’essa venisse sepolta lì, accanto al marito. E lì in quel giardino ancora riposano. È una dissacrazione! Le autorità comunali dovrebbero evitarla».