Ieri sera il primo incontro voluto dal sindaco Alain Scherrer. Molti gli spunti emersi: dagli spazi autogestiti alla sostenibilità ambientale
“Sotto i portici dopo le otto di sera sembra una città fantasma”. “Manca una discoteca”. Sono alcune delle considerazioni espresse dai giovani che ieri sera hanno partecipato all’incontro voluto dal sindaco di Locarno Alain Scherrer per ascoltare i bisogni, le proposte e le critiche delle nuove generazioni.
Ad alcuni lettori potrà sembrare un déjà vu: “Frasi già sentite ciclicamente”, verrebbe da dire. Sbagliato. I ragazzi e le ragazze hanno dimostrato sensibilità sconosciute agli under-20 che li hanno preceduti. Sui temi dell’ambiente, ad esempio. Ma andiamo con ordine.
Nella sala della Sopracenerina si sono presentati una ventina tra ragazzi e ragazze. «Non pochi – ha evidenziato Marcello Fusetti, conduttore della nota trasmissione Albachiara di Rete Uno della Rsi, che ha affiancato il coetaneo Scherrer – perché non eravate obbligati. Avete accolto l’invito spontaneamente».
I ragazzi hanno subito rotto il ghiaccio. «Locarno è una bella città e ci vivo bene», afferma un liceale tra i cenni d’assenso dei coetanei. «Fuori stagione però è un po’ spenta, salvo durante Locarno On Ice o altri eventi. Mio padre mi racconta che una volta c’erano tre discoteche. Ora le uniche sono sul Piano e non tutti hanno l’auto». Alain Scherrer ha sottolineato che «queste sono scelte che dipendono dai privati. Il Comune può comunque creare le condizioni per favorire eventuali investimenti». Ha poi ricordato che vi sono tutta una serie di manifestazioni oltre a quelle citate: la Notte Bianca, Luci e Ombre eccetera. «Attualmente un ritrovo cittadino ben frequentato è il Caffè al Borgo. Ma manca uno spazio tutto per noi, che non sia commerciale», dice una giovane.
Quella dell’autogestione è un’esigenza ricorrente, ma per i nati dopo il 2000 non ha i connotati politici che ancora a inizio millennio una parte della gioventù locarnese reclamava con l’occupazione dell’ex Macello. «Ci sono numerose gruppi musicali in cerca di uno spazio in cui provare ed esibirsi», afferma un’altra ragazza. «Questo luogo non deve diventare una sorta di bar, ma qualcosa di vivo». «Magari abbinato a un campetto di calcio del tipo di quelli che si vedono nei quartieri delle grandi città», le fa eco un amico. «Chiuso ai lati come una sorta di box e con un fondo sintetico non richiederebbe un grande investimento né troppo spazio». Diversi vedono nella Rotonda un’area pubblica poco sfruttata. Altre idee: realizzare orti botanici; aumentare gli stalli per biciclette in Piazza Grande; istituire nuove zone a 30 chilometri orari. I giovani locarnesi intervenuti ieri chiedono in particolare «meno automobili in circolazione». E per primi danno l’esempio: «Non ha senso che ci siano 3-4 auto per famiglia». Entusiasti del programma bike-sharing lanciato da Locarno e allargatosi ai Comuni vicini, spingono per incrementare le ciclopiste. Si può dire che fa ormai parte del Dna di molti giovani la sensibilità verso lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico. «Quando devo gettare qualcosa mi piacerebbe trovare cestini con la raccolta separata, essendo abituato a farla a casa», spiega con naturalezza un apprendista. Al sindaco preme che l’incontro di ieri rappresenti il primo passo di un «dialogo costruttivo e duraturo, attraverso l’istituzione di un Consiglio comunale dei giovani. I ragazzi si sono detti favorevoli e presto verrà creato un punto di riferimento sui social media.
I giovani hanno designato al loro interno alcuni portavoce che nei prossimi giorni riuniranno i loro coetanei e formuleranno insieme un testo che includa tutte le idee emerse nel corso del dibattito.
Il prossimo incontro avrà luogo il 30 aprile alle 18, nella sala del Consiglio comunale a Palazzo Marcacci.