Locarnese

Porto del Gambarogno: 'Basta con le imprecisioni e le bugie'

Nel dibattito interviene il Municipio per 'correggere alcune affermazioni e insinuazioni fuorvianti di Cleto Ferrari'

Il progetto
13 marzo 2019
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Prosegue il dibattito in vista della votazione popolare in Gambarogno, prevista il prossimo 7 aprile, sui costi aggiuntivi per il futuro Porto che sorgerà in zona Sass di Sciatt a San Nazzaro. Oggi interviene il Municipio che ha diffuso una nota stampa dal titolo "Basta con le imprecisioni e le bugie", per “correggere alcune affermazioni e insinuazioni fuorvianti espresse da Cleto Ferrari nella sua risposta a un articolo della Ssic”.

Ecco le precisazioni dell’esecutivo gambarognese: “ll Municipio, poiché così sancito dal Concordato intercantonale sugli appalti pubblici (Ciap), è stato obbligato a pubblicare i bandi di concorso a livello internazionale; non si tratta dunque di una scelta d'opportunità come affermato, ma di un obbligo di Legge. Contrariamente a quanto scrive Ferrari, anche adottando un criterio di ponderazione del prezzo inferiore, nulla sarebbe cambiato nei concorsi Ciap, poiché le differenze nelle offerte delle ditte estere, rispetto a quelle locali, erano in ogni caso a loro vantaggio. Il Municipio non è mai stato messo alle strette da un ricorso inoltrato da “Per Gambarogno”. Anzi, il ricorso citato è stato respinto dal Consiglio di Stato e i ricorrenti hanno dovuto pagare le spese giudiziarie e i ripetibili. Il credito di 14,9 milioni votato nel 2013 deriva esclusivamente dalla stima dei costi fatta dal progettista prima della messa a concorso delle opere, come richiesto dalle  procedure".

E sui costi aggiuntivi: “L‘aumento oggetto del credito suppletorio, avversato con referendum, è causato da una modifica del sistema di ancoraggio (che permetterà d’ottimizzare i lavori d’ispezione e manutenzione con conseguenti risparmi), dall’aumento dei costi registrato negli anni durante i quali il progetto è stato fermo a causa di una serie di ricorsi incrociati e dalla volontà che ha ora il Municipio di deliberare due importanti opere a ditte ticinesi. Nonostante l’aumento dei costi il Porto rimane un’opera estremamente interessante per tutti i gambarognesi poiché porterà ogni anno nella cassa comunale 460mila franchi, da utilizzare per progetti a favore di tutta la cittadinanza. Senza il Porto non ci sarà questo vantaggio economico per la comunità e neppure un indotto per l‘economia e il turismo. Non da ultimo, si tratta di salvaguardare i due milioni di franchi già investiti, altrimenti definitivamente persi. L‘ubicazione del Porto a San Nazzaro, come prevista dal Piano direttore cantonale e dal Piano regolatore comunale, non è più in discussione. È il luogo ideale sia per le opere a lago sia per quelle a riva. Tutte le verifiche tecniche ne confermano l‘idoneità. Delle 350 boe disperse lungo la riva demaniale, per volontà del Cantone ne saranno smantellate meno della metà (misura dettata dalla Legge federale in materia). Una novantina di "boisti" ha già fatto richiesta di entrare nel nuovo porto. Questo permetterà un riordino dei campi boa a tutto vantaggio sia degli utenti sia della sicurezza dei bagnanti. Per le piccole imbarcazioni restano comunque a disposizione i posti economici nei quattro porticcioli comunali e pure in quello della Vignascia, in fase di riordino. Le tariffe del Porto Gambarogno sono state approvate dall'Ufficio del demanio e si allineano con quelle degli altri porti del Lago Maggiore, che offrono analoghe prestazioni in termini di servizi disponibili”.