Locarnese

Giumaglio: dopo la rissa, voce alle famiglie

(©Ti-Press / Francesca Agosta)
20 luglio 2017
|

In attesa che l’inchiesta avviata d’ufficio dagli inquirenti faccia chiarezza su quanto avvenuto sabato sera nell’area esterna del Carnevale di Giumaglio, la vicenda ha sollevato un vero polverone (sui media e sui social) e pareri alquanto discordanti. Da una parte c’è chi, come gli organizzatori dell’evento, minimizza i fatti; dall’altra sono spuntate testimonianze alquanto dure, come quella raccolte ieri sera dai microfoni di RFT, secondo la quale nella colluttazione sarebbero stati coinvolti più giovani e addirittura sarebbero spuntate cinghie e volati calci. Affermazioni subito smentite dalla madre di un ragazzo coinvolto. Di certo, per ora, si sa che c’è stata una scazzottata; che un ragazzo è stato portato all’ospedale per le cure del caso (è stato dimesso lunedì mattina) e che, sul posto, sono intervenute la Polizia e l’Ambulanza. Trova tutti concordi anche il movente alla base della colluttazione: è nata a seguito di uno screzio risalente ad alcune settimane fa. Fino ad ora, da informazioni in nostro possesso, sono due i maggiorenni venuti alle mani (mentre il terzo avrebbe cercato, vanamente, di separarli). L’aggressore ha sferrato un pugno che ha mandato a terra il suo rivale. È stato proprio quest’ultimo, ripresosi dal colpo subito, a richiedere l’intervento dei soccorritori e degli agenti. Giunti sul posto, i poliziotti hanno poi condotto l’aggressore e il suo compagno alla centrale per chiarire la dinamica. Ultimata la stesura del verbale, i due a notte fonda sono rientrati a domicilio. Il malcapitato dopo le medicazioni del caso ha invece trascorso due notti all’ospedale. Per fortuna per lui, le botte ricevute non hanno causato lesioni gravi. Tant’è che hanno potuto riprendere la sua attività lavorativa. Una madre che si è rivolta al nostro giornale ha tuttavia negato che ci siano, in questo sedicente gruppo “Gpp”, persone diffidate dagli impianti sportivi. La stessa precisa che, l’indomani dell’accaduto, ha personalmente contattato i genitori del ragazzo picchiato per chiarire il tutto. Di denunce per lesioni semplici non ne sarebbero state (al momento) sporte.

Una stretta di mano e sarà pace

Ci ha infine assicurato che all’occasione i protagonisti di questa scazzottata si troveranno per fare pace. Sulla stessa lunghezza d’onda un altro genitore coinvolto, il quale ha affermato di aver a lungo parlato col figlio (parecchio dispiaciuto per quanto combinato) e il suo gruppetto di amici, mettendoli in guardia dai rischi di provocazioni e aggressioni durante le serate in banda. Particolarmente toccati dall’accaduto anche gli organizzatori dell’evento valmaggese. Damiano Piezzi, uno dei responsabili del Carnevale di Giumaglio, tiene a ribadire che la questione – avvenuta all’esterno del perimetro della festa, assai lontano dagli occhi vigili degli addetti alla sicurezza – è stata eccessivamente gonfiata («su un portale la notizia ripresa parlava di “pestaggio a sangue”»). «Purtroppo – afferma – le feste che coinvolgono i giovani sono, non di rado, occasione per qualche piccola rissa o regolamento di conti. È sempre stato così, è il male di una società che ha una sua anima violenta. C’è molto lavoro di prevenzione e educazione da fare».

‘Siamo dispiaciuti, ma la vicenda non va strumentalizzata’

«Come comitato naturalmente deploriamo l’accaduto. Abbiamo subito preso contatto con i parenti del ragazzo colpito dal pugno per sincerarci delle sue condizioni di salute. Vogliamo che si sappia quanto ci siamo spesi per mettere su una festa particolarmente riuscita, che da 17 anni viene proposta con grande simpatia e riscontri positivi. Lavoriamo sodo per regalare una serata all’insegna dell’allegria e del divertimento. Un tipo di divertimento sano, ben distante dalla voglia di superare qualsiasi tipo di limite. Notizie come questa – peggio se strumentalizzate in maniera fasulla– non fanno certo bene all’immagine della nostra iniziativa».