Lavori avviati questa settimana in base a uno studio tedesco e usando materiale isolante olandese. Dal 2036 prati, piante e stagno
È iniziata questo lunedì a Sorte, frazione a sud di Lostallo, la prima tappa della sistemazione finale della discarica Tecc Bianch gestita e di proprietà della Corporazione dei comuni del Moesano per la raccolta e l’eliminazione dei rifiuti (Crer). Discarica reattore, ricordiamo, dove in base a un accordo fra Cantone Ticino e Crer vengono anche portate le scorie da demetallizzare e depositate le ceneri lavate provenienti dall’inceneritore rifiuti di Giubiasco che termovalorizza anche quelli moesani.
Il concetto di sistemazione finale è stato elaborato per la Crer dallo studio germanico Finsterwalder Umwelttechnik. La manutenzione, la sorveglianza e i controlli della discarica devono essere assicurati anche nella fase successiva alla chiusura, fino a che l’ente competente accerti che non comporti rischi per la salute e l’ambiente. In questo caso fa stato l’Ordinanza federale sulla prevenzione e lo smaltimento dei rifiuti, la quale impone, dopo la chiusura, che non si presentino effetti dannosi sulle acque sotterranee. Poiché le analisi dimostrano che le emissioni di dilavamento del corpo della discarica superano i valori soglia e i valori limite fissati per le acque sotterranee, dev’essere posata una adeguata impermeabilizzazione superficiale. Si poserà pertanto una copertura tramite struttura multistrato e si procederà a un adattamento del corpo della discarica al terreno circostante, costituito da depositi di materiale di scavo e inerti. Lo strato d’impermeabilizzazione (brevetto olandese Trisoplast composto da polimeri, bentonite e sabbia) sarà compattato per uno spessore di 20 centimetri su un telo geotessile, ricoperto da un secondo telo geotessile e poi da uno strato drenante di materiale ghiaioso dello spessore di 40 centimetri a sua volta coperto da materiale terroso.
Trisoplast è ritenuta una soluzione robusta, flessibile, durevole e sostenibile che consiste in un materiale dalle caratteristiche simili all’argilla ottenuto da polimeri sintetici e betonite mescolata con sabbia e acqua. Questa speciale composizione crea una struttura di gel forte e coesa con proprietà isolanti notevolmente migliori rispetto ai materiali di rivestimento minerali tradizionali. La copertura è uno strato robusto caratterizzato da elevate capacità di carico e stabilità sui pendii. È pure altamente resistente alla disidratazione e al ritiro.
L’Ordinanza federale ipotizza una post-gestione di 50 anni ma prevede la possibilità di ridurre questa durata a 15 anni nel caso in cui sia dimostrato che le emissioni sono sotto controllo. Nel caso specifico al termine della sistemazione finale si prevede di adibire le superfici a prato falciabile (32’400 metri quadrati), alla piantumazione di una selva castanile e alla valorizzazione di un biotopo esistente. Questa soluzione permetterà quindi di avere superfici d’agricoltura e piantumazione, trasformando gran parte della superficie originale sfruttata in discarica, che più che un bosco era una pietraia a suo tempo appartenente alla Corporazione forestale di Lostallo e successivamente affittata e infine acquistata a lauto prezzo dalla Crer.
Si prevede che la discarica, con apporti da Giubiasco fino al 2027/28, rimarrà attiva fino al 2031 per materiali di tipo D e fino al 2036 per materiali di tipo A (scavo) e B (inerti). Entro il 2036 è poi prevista la sistemazione e ricoltivazione finale seguita da una fase di postgestione fino al 2051, il tutto per un importo complessivo di 8,8 milioni di franchi, dopo di che non necessiteranno ulteriori interventi di controllo. Nell’ambito della sistemazione finale sarà possibile aumentare anche i volumi utili per i residui di tipo B e D, ed è stato inoltre possibile creare un settore per il deposito di materiale di scavo di tipo A.