Saleggina e ospedale di Bellinzona, seconda interrogazione parlamentare. Caroni (Centro) chiede di fare piena luce anche sulle conseguenze finanziarie
Seconda interrogazione sulla Saleggina e sulla necessità, anticipata il 2 novembre dal nostro giornale, di compensare i terreni necessari al nuovo ospedale regionale di Bellinzona. Ora anche il granconsigliere Paolo Caroni del Centro sottopone al governo domande ricalcando quelle iniziali di Patrick Rusconi (Plr) e prendendo spunto dal nostro ultimo articolo del 10 dicembre, nel quale abbiamo spiegato che la necessità di dezonare una superficie analoga, pari o superiore a 100mila metri quadrati, era già stata indicata nel 2014 dal Dipartimento del territorio, fatta allora propria dall'Ente ospedaliero cantonale, condivisa dai due livelli Eoc-CdS ma alla fine sparita dai radar. Tant’è che difficilmente nel 2021 il Gran Consiglio avrebbe concesso i 16 milioni per l'acquisto dall'Esercito se il tema fosse riemerso chiaramente.
Ora Caroni chiede al governo di fare piena luce: “Com’è stato possibile che, nonostante il coinvolgimento di più dipartimenti, del Municipio di Bellinzona e di diversi soggetti tecnici e giuridici, nessuno abbia soppesato la problematica di non edificabilità e del compenso durante la trattazione del messaggio governativo sui 16 milioni? Chi pagherà i costi aggiuntivi, e a quanto ammonteranno, derivanti dall’indennità del quasi certo esproprio materiale?”, il quale considerando una forchetta di 300/1'000 franchi al metro quadrato potrebbe aggirarsi fra i 30 e i 100 milioni di franchi.
E ancora: “L’operazione nuovo ospedale avrà probabilmente costi diretti e indiretti notevolmente superiori” rispetto ai 380 milioni calcolati: “È possibile avere un preventivo di massima, compresi quelli derivanti dalla pianificazione e dal compenso reale? Su quali valutazioni e perizie immobiliari si è basato il prezzo di acquisto di 16 milioni di franchi per i terreni della Saleggina? Il Consiglio di Stato aveva valutato l’opzione di stipulare un contratto di diritto di compera condizionato alla delucidazione della situazione pianificatoria e all’ottenimento della licenza edilizia? Se no, perché si è deciso di non seguire questa prassi prudenziale? Esistono clausole di salvaguardia che consentono di richiedere alla Confederazione il rimborso della differenza tra il prezzo versato e il valore effettivo dei terreni non edificabili? Quali terreni si prevede di dezonare per compensare la perdita di 100'000 m² di superfici edificabili? In caso di conferma del progetto, quali nuove tempistiche e modalità operative si prevedono?”.