Il sindaco di Bellinzona gli ha comunicato che dopo 14 anni non sarà più lui a co-rappresentare la capitale nel Consiglio direttivo
Cambio della guardia all’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e Valli. Il Municipio di Bellinzona non designerà più, come co-rappresentante della Città, l’avvocato Filippo Gianoni per la legislatura in corso. Già municipale Ppd della capitale prima dell’aggregazione e in quella veste capodicastero pianificazione e territorio, Gianoni presiede l’ente sin dalla prima ora, ossia dall’autunno 2010 quando fu costituito. Quattordici anni alla guida, centinaia di progetti seguiti e promossi, e ora i titoli di coda.
Il sindaco Mario Branda gliel’ha comunicato al telefono nei giorni scorsi evidenziando, alla base della decisione, la questione temporale. «Non ne faccio una malattia – ci spiega Gianoni – ma siccome non esiste una regola sul numero massimo di legislature, gli ho fatto notare che secondo me la decisione è da ricondurre a ben altri motivi, sui quali lui non ha però voluto esprimersi». Uno di questi, o forse l’unico, o in ogni caso quello preponderante, sarebbe la propensione come avvocato a impugnare decisioni prioritarie per la città. «Cito in particolare il ricorso, da me interposto insieme ad altre persone, contro la decisione del Consiglio comunale di approvare la variante di Piano regolatore del previsto nuovo Quartiere Officine. Qualcuno mi ha rimproverato perché il ricorso non sarebbe in sintonia con lo spirito dello sviluppo portato avanti dall’ente. Ma lo ribadisco: il ricorso non ha nulla a che vedere col mio ruolo di presidente, né con l’ente medesimo. L’ho interposto a titolo personale, per motivi ben chiari, ed è totalmente slegato dalla funzione che ricopro».
Certo – facciamo presente – a ben guardare però quello del Quartiere Officine è uno dei principali progetti di sviluppo della capitale ticinese. Non poteva soprassedere? «Attenzione – dettaglia Gianoni – a cosa s’intende col termine ‘sviluppo’: il ricorso mira proprio a evidenziare la necessità di evitare una soluzione che avvantaggi soprattutto una sola parte, ossia le Ffs per quanto riguarda le loro mire edificatorie e residenziali, a scapito delle altre parti ossia Città, confinanti e distretto, in altre parole la collettività. Che rischiano di subire contraccolpi negativi dal profilo edificatorio».
Tornando all’ente, Gianoni era disponibile a traghettarlo per altri due anni, il tempo necessario ad avviare e concludere il progetto di revisione strategica. Durante l'assemblea di novembre gli subentrerà (ma sarà poi il Consiglio direttivo a designare il presidente) Ivan Ambrosini (area Centro) già oggi membro del Cd ma in rappresentanza dei quattro Comuni non aggregati; d’ora in poi lo sarà per la Città insieme al vicesindaco Fabio Käppeli (Plr, riconfermato), mentre i quattro Comuni puntano sul sindaco di Cadenazzo Marco Bertoli. Novità anche per il distretto bleniese: Ivo Gianora (Plr) dovrebbe lasciare il posto al già sindaco di Serravalle Luca Bianchetti (Plr), attualmente anche presidente dell’Organizzazione turistica regionale.