Bellinzonese

Centrale a cippato a Lumino, il Municipio rimane sul vago

Nessuna indicazione su quelle che sarebbero le valutazioni in caso di inoltro di una seconda domanda di costruzione da parte della società Teris

(Ti-Press)
16 settembre 2024
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In attesa di capire se i promotori faranno un secondo tentativo, il Municipo di Lumino non si sbilancia e fornisce una risposta interlocutoria all'interrogazione del consigliere comunale Damiano Della Bruna (il Centro). Tema: la centrale a cippato promossa dalla società Teris Sa (prevista nella zona artigianale di Lumino per completare la rete di teleriscaldamento del Bellinzonese in direzione sud), la cui licenza edilizia è stata negata dal Municipio durante la scorsa primavera per una formalità, ovvero l’assenza nell'incarto della domanda di costruzione di una crocetta alla voce ‘deroga sulle distanze dal confine’ che in base al Piano regolatore devono essere accresciute in presenza di uno stabile con facciate lunghe oltre una certa misura.

Il tema non ha mancato di fare discutere. Oltre all’interrogazione, era stata inoltrata anche una mozione firmata da tutti i consiglieri di Centro, Rossoverdi e Udc (ancora pendente e che tra le altre cose chiede una variante di Piano regolatore che introduca il divieto di tali centrali) ed era stata avviata una petizione contraria che ha raccolto più di 1'500 firme. Lo scorso giugno, ricordiamo, durante la serata informativa per la popolazione chiesta dal Plr, era emersa una forte contrarietà verso la tecnologia alimentata da cippato costituito sia da legname di scarto, sia da legna vergine di bosco, temendo un peggioramento ambientale dell’aria nonostante la centrale sostituirebbe molti vecchi impianti a nafta più inquinanti. Ora, nella risposta all'interrogazione, il Municipio – informando peraltro che l'esame dell'impatto ambientale effettuato dal Cantone aveva dato esito positivo – si limita a ricordare che la licenza edilizia è stata negata in quanto la domanda “non era conforme ai disposti del Regolamento edilizio”: questa l'unica motivazione del rifiuto inserita nella risposta, dove non viene data alcuna indicazione su quelle che sarebbero la valutazioni municipali in caso di inoltro di una seconda, completa, domanda di costruzione da parte di Teris (i cui vertici stanno riflettendo se ritentarci oppure cercare un'altra ubicazione).

Rispondendo alle domande di Della Bruna, l'attenzione dell'Esecutivo si sposta piuttosto su altri due progetti, ovvero la centrale a cippato naturale, con prospettata estensione della rete di teleriscaldamento verso Lumino che l'azienda Afor Castor Sagl vuole costruire a Castione, e la centrale termica che le Ffs realizzeranno alle nuove Officine Ffs. In maniera generica, il Municipio si dice “di principio favorevole a garantire la possibilità ai cittadini di Lumino l’accesso a questo vettore energetico sostenibile”; modi e modalità – si legge ancora nella risposta – dovranno però “essere discussi a dipendenza del consolidamento dei progetti citati che attualmente non sono ancora sufficientemente maturi per tale discussione”. Se per quello legato alle Officine, l'Esecutivo intravede “poco margine di manovra per future estensioni in quanto volutamente costruito con uno scopo preciso”, per quello dell’azienda Afor Castor – presentato a inizio luglio con una serata pubblica durante la quale, a differenza di Lumino, è emerso un generale sostegno all'iniziativa – “sarà premura del Municipio valutare la possibilità futura di presentazione del progetto alla comunità di Lumino in vista di un’eventuale estensione della rete di teleriscaldamento a tutto il comprensorio”. Si precisa infine che i due progetti elencati non presentano “la costruzione di una centrale sul territorio comunale di Lumino”.

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