Gli oppositori all’impianto di teleriscaldamento previsto a Lumino chiedono al Municipio di negare la licenza e d’istituire una Zona di pianificazione
Ha superato le aspettative il sostegno alla petizione ‘No all’inceneritore’ lanciata a Lumino per indurre la società Teris a non realizzare la centrale di teleriscaldamento, alimentata soprattutto con legname di scarto, prevista in zona artigianale, accanto al campo sportivo, non lontano dalle prime abitazioni e dal centro scolastico di Castione. Primo firmatario Mattia Monighetti, presidente della locale sezione del Centro. Oggi la consegna alla cancelleria comunale delle 1'549 firme raccolte in poche settimane nella regione prima e dopo la serata pubblica del 17 giugno, organizzata dal Plr, durante la quale è emersa chiaramente l'avversità della popolazione che teme l’inquinamento dell’aria e dell’ambiente, nonostante l’utilizzo di tecnologia di ultima generazione per la gestione di fumi e inquinanti.
La petizione si rivolge al Municipio di Lumino, al Consiglio comunale e alla Teris Sa controllata dall’Azienda cantonale dei rifiuti e dall’Azienda elettrica ticinese, le quali a loro volta appartengono al Cantone. Municipio, ricordiamo, che a inizio aprile aveva negato la licenza edilizia mancando nella documentazione la richiesta di deroga per le distanze dai confini. Ora Teris – alla luce della serata pubblica, della petizione, delle proteste e di una lettera inviatale dal comitato ‘No all’inceneritore’ – sta valutando se inoltrare una nuova domanda di costruzione. Ai petenti poco importa quale sarebbe il combustibile utilizzato (legno di scarsa qualità e/o legno naturale). Il loro appello è chiaro: “Evitare un inutile, dannoso e ingiustificato scontro con la popolazione”.
Concretamente, la petizione chiede al Municipio di modificare l’articolo 24 del Regolamento edilizio comunale, o di adottare un’apposita nuova disposizione che vieti espressamente la realizzazione di centrali termiche e termoelettriche, il tutto aggiungendo una Zona di pianificazione nell’area produttiva che congeli ogni nuovo progetto per la durata di alcuni anni. Le stesse richieste sono oggetto anche di una mozione rivolta al legislativo comunale e firmata da tutti i consiglieri di Centro, Rossoverdi e Udc. I petenti auspicano che il Municipio si esprima celermente a favore della mozione (la decisione finale compete comunque al Cc, cui è rivolto il medesimo invito) e che adotti “con la medesima priorità” la Zona di pianificazione. Ribadito infine l’invito a Teris affinché faccia un passo indietro: “Quale azienda parastatale non può venire meno, al di là delle strategie di business, all’ascolto delle richieste e delle preoccupazioni della popolazione”.