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Centrali a legna fra Lumino e Castione: una... anzi due petizioni

Raccolte 1’549 firme contro l’impianto Teris. L’associazione Amica chiede al Gran Consiglio un coordinamento cantonale. Lunedì 8 serata info Afor Castor

Le firme depositate ieri a Lumino sono state ben 1’549
6 luglio 2024
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Continua la pressione sulle centrali termiche alimentate a cippato di legna previste a Castione e Lumino. Dopo la serata pubblica organizzata il 17 giugno dal Plr di Lumino in una palestra comunale gremita, dalla quale è emerso un coro di critiche verso il progetto promosso da Teris accanto al campo sportivo, ieri è stata depositata alla cancelleria comunale la petizione ‘No all’inceneritore’ corredata da ben 1’549 firme raccolte in paese e nella regione. Una seconda petizione, questa volta inoltrata al Gran Consiglio, arriva dall’Associazione per il miglioramento ambientale di Castione (Amica) che sollecita un miglior coordinamento sul territorio per evitare ‘assembramenti’ poco funzionali. Terza iniziativa è la serata pubblica che l’azienda Afor Castor promuove lunedì 8 luglio al Centro civico di Arbedo dove presenterà il proprio progetto di centrale con teleriscaldamento pendente sin dal 2020 a Castione e che prevede l’uso esclusivo di legna vergine.

In vista della seconda domanda

Ma andiamo con ordine. La petizione comunale chiede che il Municipio consideri la forte preoccupazione emersa fra la popolazione in merito all’impatto ambientale (sebbene Teris assicuri l’utilizzo di tecnologia di ultima generazione per la gestione dei fumi e degli inquinanti) e che neghi la licenza edilizia qualora la società parapubblica ripresenti una seconda domanda di costruzione dopo quella respinta dall’Esecutivo locale a inizio aprile mancando nella documentazione la richiesta di deroga per le distanze dai confini. L’esito della raccolta firme ha superato le aspettative. Primo firmatario Mattia Monighetti, presidente della locale sezione del Centro, formazione politica che a sua volta aveva per prima sollevato delle obiezioni attraverso un’interpellanza in Consiglio comunale. La petizione si rivolge al Municipio di Lumino, al Cc e alla Teris Sa controllata dall’Azienda cantonale dei rifiuti e dall’Azienda elettrica ticinese, le quali a loro volta appartengono al Cantone. Dal canto suo Teris – alla luce delle obiezioni emerse – sta valutando se inoltrare una nuova domanda di costruzione.

‘Evitare lo scontro con la popolazione’

Ai petenti poco importa quale sarebbe il combustibile utilizzato (legno di scarsa qualità e/o legno naturale). Il loro appello è chiaro: “Evitare un inutile, dannoso e ingiustificato scontro con la popolazione”. Concretamente, la petizione chiede al Municipio di modificare l’articolo 24 del Regolamento edilizio comunale, o di adottare un’apposita nuova disposizione che vieti la realizzazione di centrali termiche e termoelettriche, il tutto aggiungendo una Zona di pianificazione nell’area produttiva che congeli ogni nuovo progetto per la durata di alcuni anni. Le stesse richieste sono oggetto anche di una mozione rivolta al Legislativo comunale e firmata da tutti i consiglieri di Centro, Rossoverdi e Udc. I petenti auspicano che il Municipio si esprima celermente a favore della mozione (la decisione finale compete comunque al Cc, cui è rivolto il medesimo invito) e che adotti “con la medesima priorità” la Zona di pianificazione. Ribadito infine l’invito a Teris affinché faccia un passo indietro: “Quale azienda parastatale non può venire meno, al di là delle strategie di business, all’ascolto delle richieste e delle preoccupazioni della popolazione”.

Amica

‘Una pianificazione’

Dal canto suo il comitato dell’associazione Amica di Castione nella propria petizione al Gran Consiglio si dice preoccupata per il possibile arrivo di ben tre centrali a legna in un fazzoletto di terra (anche le Ffs ne realizzeranno una però a uso esclusivo della nuova officina di manutenzione che sorgerà a Castione) e chiede che il Cantone coinvolga tutte le autorità dei Comuni interessati affinché i rispettivi progetti siano “gestiti in modo coordinato, nel pieno rispetto delle norme vigenti e a vantaggio della cittadinanza, favorendo una soluzione che sappia ridurre al minimo indispensabile ogni possibile disagio che graverebbe sugli abitanti delle zone limitrofe”. Amica invita inoltre il Parlamento a “sollecitare tutte le autorità preposte affinché il Cantone e i singoli Comuni agiscano sin da subito nella prospettiva di rispondere al crescente fabbisogno energetico della popolazione ticinese attraverso una pianificazione coordinata e, a medio-lungo termine, misure di sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili, siano esse idroelettriche, solari, eoliche o di altra natura, avendo particolare attenzione nei confronti delle soluzioni a chilometro zero”. A proposito di coordinamento, ricordiamo, il Gran Consiglio stanziando il 19 giugno il credito quadro di 27 milioni a favore di progetti di teleriscaldamento in Ticino, ha anche votato l’emendamento proposto dal Movimento per il socialismo secondo cui ogni progetto dovrà ricevere il benestare anche dei Municipi dei comuni vicini. Emblematico, quindi, il caso di Lumino e Arbedo-Castione: secondo Amica la gestione del territorio dei due comuni confinanti “si dimostra carente anche perché non c’è un minimo di comunicazione, di convergenza e di collaborazione, nonostante le euforiche dichiarazioni seguite alla mancata aggregazione con Bellinzona. Se questa avesse avuto successo, è facile presumere che la gestione e la pianificazione del territorio avrebbe portato a risultati diversi e sicuramente migliori”.

L’invito

Tutti i dettagli

Infine, anche ad Arbedo-Castione si promuove un’azione trasparenza. Afor Castor invita la popolazione lunedì 8 luglio, ore 20, nella sala multiuso di Arbedo dove saranno esposti tutti i dettagli della sua centrale per la quale è pendente da quattro anni una domanda di costruzione in area industriale a Castione su un terreno della ditta Mancini & Marti. La struttura verrebbe alimentata esclusivamente con legna proveniente da lavori selvicolturali per la cura del bosco della regione, produrrebbe per un quinto elettricità e quattro quinti calore e quest’ultimo verrebbe teledistribuito a Castione e nell’abitato di Lumino, con un potenziale anche per Claro. Tempo fa era fallito il tentativo di consolidare un partenariato con l’Azienda multiservizi di Bellinzona, che dopo aver cofinanziato il progetto aveva deciso di fermarsi per divergenze sul rispetto delle norme in materia di commesse pubbliche. Forte del preavviso cantonale positivo, ora Afor Castor – che si appoggia a due partner tecnici e finanziari attivi su scala mondiale – confida di ottenere dal Municipio di Arbedo-Castione la licenza edilizia e dal Consiglio comunale la concessione per l’utilizzo del suolo pubblico; idem per la posa delle tubature a Lumino. Modera la serata il biologo e divulgatore scientifico Christian Bernasconi. Relatori il direttore di Afor Castor Moreno Guatieri e l’ingegnere forestale Stefano Jorio. Presenti in sala Daniel Jean-Richard (Ufficio cantonale aria, clima ed energie rinnovabili) e Nicola Solcà che dirige la Sezione protezione aria, acqua e suolo al Dipartimento del territorio.

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