Opposizione blocca la domanda di costruzione cantonale. Per sgravare la sede in attesa di sviluppi, potrebbero venire in aiuto quelle di Lodrino e Biasca
Una sede scolastica in affanno perché oltremodo vetusta e sovraffollata. E perché non solo l’ampliamento previsto ormai da dieci anni è fermo al palo a causa di ricorsi e delle manchevolezze pianificatorie infine ravvisate dal Tribunale amministrativo cantonale accogliendo in agosto il ricorso di una decina di confinanti. Sede in affanno anche perché la richiesta cantonale di posare sei aule aggiuntive in moduli prefabbricati, inoltrata in primavera quale soluzione provvisoria di ripiego, è stata impugnata con un’opposizione sulla quale il Municipio deve ancora esprimersi. La scuola in questione è quella delle Medie di Castione, il cui progetto di ampliamento denominato ‘Se ci fosse la luna si potrebbe cantare’ e curato dall’architetto Edy Quaglia ha fatto pochi passi avanti. Di fronte a questa incertezza, la redazione ha chiesto lumi al sindaco e ai servizi cantonali del Dfe (Sezione logistica) e del Decs (Sezione insegnamento medio). Da una parte Luigi Decarli spiega che «sarà presa dal Municipio nelle prossime settimane» una decisione se ricorrere al Tribunale federale contro la sentenza del Tram, se correggere la variante di Pr votata dal Consiglio comunale nel 2017, oppure se rinunciare ‘tout court’ al progetto. La competenza in ambito pianificatorio è del Comune che dovrà a ogni modo agire in accordo col Cantone, visto che il progetto prevede spazi scolastici condivisi. Un confronto fra le parti avverrà prossimamente.
Quanto a possibili altre opzioni, ricordiamo, nel 2021 la Sezione della logistica aveva avviato riflessioni per la ricerca di un’alternativa a nord di Bellinzona qualora il progetto Castione non fosse andato in porto. Con quale esito? Il Cantone ci spiega che “la pianificazione logistica condivisa tra Decs e Dfe, considerata la sospensione del progetto a seguito dei ricorsi, prevede di sgravare la sede di Castione con una modifica dei comprensori e uno spostamento a scalare verso sud o verso nord degli allievi”. Fra le possibili opzioni citate tre anni fa c’era il risanamento delle Medie di Castione senza ampliarle e facendo capo anche alla maggiore disponibilità delle nuove Medie previste a Lodrino; oppure la demolizione della sede di Castione e la costruzione a nuovo in qualche luogo a nord di Bellinzona. Si è deciso qualcosa? “Anche senza ampliamento – risponde il Cantone – gli edifici esistenti a Castione dovranno a medio termine essere risanati. Si prevede che le nuove Medie di Lodrino, attualmente in fase di progetto definitivo, potranno essere consegnate nell’autunno del 2028 con 16 sezioni. Tenuto conto dell’evoluzione demografica è probabile che a Lodrino vi sarà una riserva di spazi a disposizione per accogliere allievi che oggi sono inseriti nel circondario di Castione. Entro presumibilmente il 2031 è inoltre prevista la realizzazione della nuova scuola media a Biasca che porterà le sezioni dalle attuali sedici a venti”. Inoltre, come accennato all’inizio, “per risolvere nel corto termine i problemi di spazio a Castione, è stata inoltrata nella primavera di quest’anno una domanda di costruzione per la posa di sei aule prefabbricate; domanda attualmente bloccata da un’opposizione”. Anche in questo caso competente in materia è il Municipio, che deve ancora esprimersi considerando pure il rispetto delle norme di Pr in materia di occupazione del suolo.
Dal canto suo la Sezione dell’insegnamento medio “conferma che anche le famiglie sono preoccupate e, attraverso l’Assemblea dei genitori, si sono rivolte in aprile al Municipio sostenendo la richiesta di soluzioni rapide e pragmatiche. Intanto la direzione della scuola cerca di organizzare al meglio possibile l’occupazione degli spazi per una sede che ha iniziato l’anno scolastico 2024/25 con 465 allievi”.