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A Cadenazzo un progetto ad ampio respiro per rinnovare le scuole

Il Municipio indica 20 milioni d’investimento nel prossimo ventennio. Primi crediti per il concorso di progettazione e per comprare un mappale confinante

L’edificio delle Elementari risale al 1960, poi sono seguite varie tappe
(Ti-Press)
9 settembre 2024
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Un progetto ad ampio respiro e a lungo termine, per una durata di circa vent’anni, col quale in parte risanare e in parte ampliare il centro scolastico che sin dal 1960 ospita la scuola elementare e dal 1970 quella dell’infanzia. Indicando un investimento complessivo pari a circa 20 milioni di franchi, il Municipio di Cadenazzo con due distinti messaggi sottoposti al Consiglio comunale propone di procedere con le due prime fasi. Anzitutto comprare per 1,8 milioni il mappale confinante che ospita una casa monofamiliare e relativo ampio terreno; e parallelamente – sempre che l’acquisto vada in porto – stanziare 300mila franchi per organizzare il concorso di progettazione.

Inadeguata per la didattica moderna

L’attuale situazione logistica – dettaglia il Municipio – indica che la scuola è vecchia e inadeguata rispetto alle esigenze odierne. Con una capienza massima di 17 allievi per sezione rispetto al numero massimo ammesso di 25, le aule “offrono spazi limitati, ciò che influisce sulla possibilità di svolgere attività pratiche diverse dalle modalità tradizionali”. La disposizione dei banchi e del mobilio “non permette di ospitare classi col numero massimo di 25 allievi”. Già con classi di oltre venti alunni “si riscontrano difficoltà nell’organizzare attività che richiedono movimento o l’uso di materiali e strumenti speciali, limitando la diversificazione delle metodologie didattiche”. Le limitazioni hanno imposto la ricerca di soluzioni di fortuna, come un piccolo spazio laboratoriale spostando l’aula docenti; altre postazioni di lavoro sono sorte nei corridoi e nel locale mensa delle Elementari. Ciò “presenta criticità essendo luoghi di passaggio e non sempre vicini alle aule”. Inoltre “devono rispondere a norme di sicurezza e di organizzazione”.

Più spazio, più ordine

Perciò, attraverso la realizzazione di spazi laboratoriali strutturati, “si potrebbe finalmente offrire agli allievi l’opportunità di esplorare metodi d’insegnamento contemporanei e adattare la didattica tramite attività mirate, permettendo di lavorare con gruppi di allievi con bisogni specifici in ambienti differenziati”. Così facendo “si favorirebbe un contesto di apprendimento personalizzato e strutturato. Si offrirebbe di conseguenza uno spazio funzionale anche alle attività svolte in collaborazione con gli operatori scolastici incaricati dal Cantone” in materia di integrazione, lingua, risorse casi difficili ecc. Non da ultimo, una nuova gestione con disponibilità di spazi “permetterebbe di organizzare e archiviare i materiali didattici, riducendo il disordine nelle aule e facilitando l’accesso alle risorse necessarie per le lezioni. L’adattabilità di questi spazi consentirebbe quindi di liberare le aule principali dai materiali e dal mobilio che ostacolano l’inserimento di classi più numerose”.

Spariranno quelle seminterrate

Tutto ciò – a fronte peraltro di una popolazione scolastica in aumento, visto che alle Elementari gli allievi sono passati dai 143 del 2017 agli attuali 172 e le previsioni indicano una stabilità su questo livello – porta il Municipio a indicare come necessità di base dieci aule con appunto uno spazio condiviso laboratoriale ogni due aule; nonché due aule per materie speciali (musica, arti plastiche e religione), una palestra dalle dimensioni adeguate, un’aula docenti, un ufficio per la direzione con sala riunioni, depositi e locali pulizie. Attualmente invece la scuola dispone di undici aule prive di spazi laboratoriali, due aule seminterrate non conformi ma usate in deroga solo per arti plastiche, musica e religione, due piccole aule di sostegno pedagogico e una palestra troppo piccola. Quanto invece all’asilo, il numero di sezioni passerebbe dalle attuali cinque sezioni a sei, così da soddisfare eventuali esigenze future, visto che con una media di 20 allievi per sezione è rispettato il numero massimo di 25.

Due volte e mezza troppo piccola

Problematica anche la palestra: da un primo studio emerge che con 178 metri quadrati non rispetta le dimensioni minime richieste dall’edilizia scolastica che indica una necessità di 448 metri, ossia due volte e mezzo in più. Che fare? Lo studio mette in luce “costi elevati per un risanamento o la riconversione in aule, rispetto a una nuova edificazione”. E comunque “una ristrutturazione, un ampliamento, l’inserimento di nuovi locali o la messa a norma dell’esistente palestra comporterebbe un rinnovo/risanamento di tutta la struttura portante” in materia di fondazioni, rinforzi e pareti. Discorso diverso invece per il corpo principale della scuola elementare: è possibile mantenerlo risanandolo (idem il nuovo corpo aggiunto con l’ampliamento del 2015 che non necessita d’inteventi) anche “tenuto conto della sua conformazione e riconoscimento quale scuola per diverse generazioni di residenti”.

Le tappe dal qui al 2042

A livello di tempistica, il concorso richiederebbe circa venti mesi; nel 2028 partirebbe l’edificazione della nuova palestra e della nuova ala per le Elementari; nel 2031 il risanamento della vecchia Elementare e della centrale termica; nel 2033 la costruzione della nuova mensa; nel 2036 la ristrutturazione dell’asilo; nel 2041 la sistemazione del parco della scuola elementare; nel 2042 la riorganizzazione viaria del comparto.

Fame di superficie

Come detto, tutto ciò sta in piedi se andrà in porto l’acquisizione di un mappale confinante nel quale si trova una casa data in affitto. I proprietari sono d’accordo a vendere tutto al Comune riconoscendone le necessità in ambito scolastico e rinunciando così ad avviare un loro progetto immobiliare. Il Municipio insiste sulla necessità di maggior spazio, visto che “già con i volumi scolastici oggi presenti si è raggiunta la massima capienza possibile”. Peraltro le norme di edilizia scolastica “impongono una superficie esterna minima per attività esterne, quali parte integrante della didattica”. Inoltre anche acquistando il mappale bisognerà adattare il Piano regolatore del comparto aumentando gli indici (occupazione e sfruttamento) per poter ospitare l’ampliamento volumetrico. Questo “comunque nel rispetto del contesto circostante”, assicura il Municipio. In attesa delle nuove edificazioni, la casa potrà accogliere la biblioteca comunale, depositi e sale riunioni; poi sarà demolita e sostituita per far spazio alle nuove edificazioni scolastiche.

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