Bellinzonese

‘I docenti hanno diritto ad almeno 30 minuti di pausa’

L'Mps invita il Consiglio comunale ad approvare una sua risoluzione con la quale si chiede al Municipio di adeguarsi alla legge

(Ti-Press)
17 giugno 2024
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"Il Municipio di Bellinzona si adegui alle disposizioni di legge", permettendo ai docenti della scuola dell'infanzia "di avere una pausa meridiana di almeno 30 minuti". L'Mps chiede al Consiglio comunale di approvare una risoluzione in tal senso. Mps che ricorda come nel 2020 il Gran Consiglio, accogliendo una mozione presentata dallo stesso movimento, ha introdotto nella Legge sulla scuola dell’infanzia e sulla scuola elementare (Lsise) tale diritto.

La modifica di legge prevedeva che a partire dall'anno scolastico 2022/2023, i Comuni avrebbero dovuto assumere personale qualificato che potesse vegliare sui bambini sul mezzogiorno, permettendo così ai docenti di poter fare una pausa di almeno mezz'ora. Per personale qualificato s'intendeva, quale requisito principale, un titolo di docente di scuola dell’infanzia e/o di scuola elementare oppure, in assenza di concorrenti con questo titolo, candidati con un diploma di operatore socioassistenziale o titolo superiore in ambito educativo. La Città di Bellinzona aveva così indetto un concorso che tuttavia per due anni di seguito non ha dato i suoi frutti: per l'anno scolastico 2023-2024 avevano partecipato 15 candidati, di cui solo 5 sono risultati idonei, mentre il fabbisogno era di almeno 14. Per non generare disparità di trattamento fra le sedi, il Municipio aveva quindi deciso di non implementare tale funzione. A questo proposito il municipale Renato Bison lo scorso settembre aveva indicato a ‘laRegione’ come l'asticella posta dal Cantone per l'assunzione fosse molto alta, auspicando quindi un cambiamento in questo senso.

Cambiamento che stando all'Mps c'è in effetti stato: "Ora, in assenza di candidati con il requisito di docente di scuola dell’infanzia, le direzioni potranno affidare la gestione a persone che hanno un titolo in ambito educativo o un diploma come operatore socioassistenziale o comprovata esperienza nel settore dell’infanzia con gruppi di bambini". Di conseguenza ora "non vi sono dunque più ostacoli" per adeguarsi "alle disposizioni di legge a tutela della salute delle docenti e dei docenti", ritiene il Movimento per il socialismo.

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