Lo chiedono Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi (Mps) al Consiglio di Stato a seguito delle dichiarazioni ai media del direttore dell'Eoc Glauco Martinetti
"Quando ci dobbiamo aspettare che il governo valuterà nuovamente il contenuto dei due ospedali di valle?". Lo chiedono i granconsiglieri dell'Mps Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi al Consiglio di Stato in un’interpellanza, riferendosi a quanto ha recentemente dichiarato al Cdt il direttore generale dell'Ente ospedaliero cantonale (Eoc) Glauco Martinetti. E questo, ricordano i due granconsiglieri, quando "non sono neppure passati sei mesi" da quando il legislativo cantonale ha approvato la modifica della Legge Eoc che codifica il mantenimento negli ospedali di Faido e Acquarossa di un reparto di medicina interna generale e di un reparto acuto a minore intensità o di riabilitazione, così come un servizio di primo soccorso aperto tutti i giorni e un servizio notturno di accoglienza e valutazione che fa capo al medico presente nel nosocomio o al picchetto medico presente sul territorio (si tratta del compromesso che ha portato al ritiro dell'iniziativa popolare del 2017 ‘Per cure mediche e ospedaliere di prossimità’ che chiedeva servizi di pronto soccorso H24 e 7 giorni su 7).
Più precisamente Martinetti ha innanzitutto affermato che la presenza di un reparto di cure acute nei due ospedali di valle non corrisponde a un bisogno di politica sanitaria, bensì di politica regionale. Pronzini e Sergi chiedono quindi lumi su questo punto, visto che nel messaggio governativo si parlava esplicitamente di politica sanitaria. Il direttore dell'Eoc prosegue poi dicendo che le due strutture sono gestibili, ma che in futuro bisognerà essere pronti a valutare di nuovo il loro contenuto. Di conseguenza si chiede se in futuro avrà ancora senso disporre di dieci letti acuti a Faido o se si andrà nella direzione di aumentare il servizio di riabilitazione. In questo caso i granconsiglieri dell'Mps fanno notare che nel messaggio governativo si parla di 15 letti acuti e non 10. Domandano quindi "quanti sono esattamente". In generale chiedono poi se "la posizione espressa dal direttore generale sulla rimessa in discussione della modifica della Legge Eoc è un’opinione personale" oppure se "è frutto di discussioni con il governo e il Cda dell’Eoc".