Prolungata sino a fine luglio la carcerazione preventiva nell’ambito dell’inchiesta sulla truffa assicurativa Belfor
Coinvolto in modo collaterale nella truffa assicurativa, ma con una posizione che nelle ultime settimane si è aggravata poiché la cifra inizialmente contestatagli di circa 30'000 franchi è lievitata a quota 60'000. Perciò il giudice dei provvedimenti coercitivi Paolo Bordoli ha accolto la richiesta della procuratrice Chiara Borelli volta a prolungare la detenzione preventiva del 44enne, domiciliato nel Bellinzonese, per agevolare gli approfondimenti in corso. E così rimarrà in carcere ancora almeno sino a fine luglio l’ex funzionario della Sezione cantonale della logistica parzialmente reo confesso e arrestato a inizio giugno poiché sospettato di corruzione passiva e accettazione di vantaggi nell'ambito dei suoi rapporti con gli ex datori di lavoro. A essi avrebbe anticipato informazioni sensibili su opere edili previste dal Cantone, facilitandoli così nell'ambito delle offerte e gare d'appalto pubbliche. Si tratta dei due fratelli alla testa della filiale ticinese, con sede a Lumino, del gruppo Belfor attivo nel settore delle costruzioni per conto di clienti alle prese con sinistri coperti dalle assicurazioni. Oltre che per i due fratelli, la pp Borelli in questi giorni ha chiesto il prolungamento del carcere preventivo anche per tre assicuratori, a loro volta in stretti rapporti di amicizia con i principali indagati. Una decisione sarà presa entro breve dal giudice Bordoli.